Europa, intesa sulle nomine: via libera a Ursula Von der Leyen senza la Meloni (furiosa, pensa all’astensione)

Europa, trovata l’intesa sulle nomine. I giochi sono finiti. Forse. Giovedi 27 ci sara’ l’incoronazione del Consiglio Ue chiamato a convalidare la scelta decisa in video conferenza dai leader di Germania, Francia, Spagna, Polonia, Olanda,Grecia. Giorgia Meloni è stata informata a cose fatte. È furiosa.

Stesso trattamento per Ungheria e Repubblica Ceca. È prevalsa la cordata pro Ursula. Cioè Popolari, Socialisti e Liberali. Morale: Ursula Von der Leyen sarà il nuovo presidente della Commissione Europea, il portoghese Antonio Costa (e non Letta) guiderà il Consiglio europeo subentrando a Charles Michel; toccherà a lui dare la linea politica della Ue.

Kaja Kallas, la liberale estone nemica di Mosca, sarà l’Alto rappresentante Ue per la politica estera; presiederà incontri con i Ministri degli Esteri. La Kallas sostituirà Joseph Borrell e curerà le mosse della UE per contenere le mire russe. Inoltre gestirà il piano di sicurezza UE-Ucraina, un impegno che sarà l’apertura ufficiale dei negoziati per l’ingresso di Kiev nel club.

Le altre nomine del governo Ue

Roberta Metsola – La presidente del Parlamento Europeo – maltese, 45 anni, esponente del Partito Nazionalista (Centrodestra) – va verso la riconferma. E‘ lei la rappresentante di 500 milioni di cittadini Ue. Il Parlamento Europeo approva le leggi insieme al Consiglio Ue. La Metsola è in carica dal 18 gennaio 2022, ha sostituito Davide Sassoli (1956-2022), a sua volta successore di Antonio Tajani.

Viktor Orban – Il primo ministro dell’Ungheria ( dal 2010), avvocato con studi ad Oxford, prende il posto del belga Alexander De Croo, primo ministro dimissionario del Belgio. Orban presiederà il consiglio dell’Unione europea l’istituzione comunitaria che difende gli interessi dei 27 membri. Tale consiglio ogni 6 mesi cambia il presidente.

Giorgia Meloni tentata dalla rottura

La premier italiana è pronta ad astenersi nel voto per la prossima commissione europea. Il segnale può arrivare giovedì 27 giugno anche in caso di nomina del suo fedelissimo Raffaele Fitto a vicepresidente con delega al PNRR. Una decisione di questo tipo costituirebbe una rottura rispetto alla tradizione visto che, di solito, in questi casi in UE si procede con il consenso unanime dei vertici.

Secondo il Corriere della Sera, Giorgia Meloni è furiosa e riporta:” Potevano aspettare il vertice di giovedì per ufficializzare la decisione, potevano avere più rispetto per un Paese fondatore dell’Unione, hanno deciso di andare avanti senza di noi. A questo punto nulla è più scontato, nemmeno il sostegno parlamentare del gruppo ECR a un secondo mandato di Ursula Von Der Leyen“.

In questo clima potrebbe persino saltare la vicepresidenza per Fitto. Giorgia a Meloni ha concluso:” C’è il rischio, visto il metodo che hanno scelto, che arrivino delle sorprese clamorose, per quanto ci riguarda può anche saltare tutto e accadere che una intera classe dirigente delegittimata dal voto, che pensa di continuare a dettare l’agenda, vada a casa”.

Tira aria di franchi tiratori. La maggioranza conta ufficialmente 399 voti, ne bastano 361 su 720 per avere la maggioranza, ma sono sempre in agguato i franchi tiratori. Per questo Ursula puntava su Giorgia. Ma i socialisti non ne vogliono sapere di accettare l’appoggio dell’estrema destra.

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Warsamé Dini Casali