“Che arroganza!”: il presidente francese Emmanuel Macron, secondo alcune dichiarazioni fatte a margine del consiglio europeo di Bruxelles e riportate dai media nazionali, deplora l’atteggiamento del Rassemblement National (RN), che si sta ”già spartendo” tutti gli incarichi di governo, ancor prima che i francesi abbiano avuto modo di esprimersi nelle elezioni politiche anticipate del 30 giugno e del 7 luglio.
A due giorni dal voto, che vede il partito nazionalista strafavorito come un rullo compressore nei sondaggi, Macron denuncia inoltre ”le parole disinibite”, il ”razzismo e l’antisemitismo” nel dibattito elettorale.
Marine Le Pen e Jordan Bardella ritengono che in caso di vittoria spetti a loro designare il futuro commissario Ue (Le Pen ha tuonato questa mattina contro la scelta di Macron di proporre Thierry Breton) e che il presidente sarà un capo dell’esercito solo “onorario”. “Non farò alcun commento su tutto questo”, ribatte Macron. ”Ma che arroganza!”.
Da Bruxelles, il presidente sottolinea che i responsabili del Rn ”si sono già spartiti tutti gli incarichi, si sono già sistemati”. ”Ora non si dovrebbe nemmeno andare a votare”, ha ironizzato, interrogandosi sull’atteggiamento del partito di estrema destra in questi ultimi giorni. ”Chi sono per spiegarci cosa dovrebbe essere la Costituzione?”.
Un riferimento, in particolare, alle dichiarazioni di Le Pen sulle prerogative del premier (potenzialmente Bardella) in caso di coabitazione col presidente, a cominciare dalla Difesa o la nomina dei commissari Ue, due settori su cui il Rn ritiene ora di poter decidere. In merito alle parole di Roger Chudeau, il deputato lepenista secondo cui i cittadini cosiddetti “binazionali” non dovrebbero più fare i ministri, come ad esempio in passato la franco-marocchina, Najat Vallaud-Belkacem, Macron, denuncia una ”dissoluzione degli spiriti e delle coscienze”.
”Un tradimento profondo di ciò che è la Francia”. Quindi l’affondo contro ”le parole disinibite di questi ultimi giorni, il razzismo o l’antisemitismo senza freni”. ”Ricordo che tra i primi eletti della Repubblica, ci furono dei non francesi che hanno fatto la nostra Repubblica”, continua il capo dello Stato mentre Bardella intende vietare alcuni incarichi ”sensibili” dello Stato ai francesi “binazionali”. Invitando a ”combattere con forza, ad indignarci”, Macron si schiera in difesa della socialista “Najat Vallaud-Belkacem, di tutti i ministri, di tutti i parlamentari, di tutte quelle donne e quegli uomini che, nel nostro Paese, sono francesi e hanno anche un’altra nazionalità”, per ”storia famigliare”, ”storia di vita”, ”esilio”, “scelte d’amore o motivi professionali”.