Gaza, non c’è solo Hamas, c’è anche il fronte interno, costituito dai coloni sempre più aggressivi. Coloni minacciano la vita del principale generale israeliano della Cisgiordania.
La repressione messa in atto dal generale Yehuda Fox nei confronti dei coloni estremisti ha portato a minacce alla sua vita, riferisce Peter S. Green, su themessenger.com.
Il Gen. Yehuda Fox, massimo generale israeliano in Cisgiordania, è il bersaglio di minacce alla sua vita da parte di coloni israeliani di estrema destra.
Secondo un rapporto del servizio di sicurezza interno israeliano Shin Bet, la repressione nei confronti dei coloni della Cisgiordania da parte del massimo generale israeliano nella regione ha sollevato l’ira di estremisti che potrebbero complottare per assassinarlo.
Secondo il canale israeliano Channel 12, il capo dello Shin Bet Ronen Bar ha inviato una lettera al primo ministro Benjamin Netanyahu e ad altri ministri del governo dicendo che le aspre critiche contro Yehuda Fox “potrebbero creare una minaccia concreta alla vita del generale”.
“È un piccolo numero di persone, ma sono estremiste e kahaniste”, con riferimento ai seguaci del defunto leader di estrema destra Rabbi Meir Kahane, il fondatore nato negli Stati Uniti dell’ormai defunta Jewish Defense League.
In mezzo all’aumento della violenza in Cisgiordania dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre, Fox ha fatto infuriare i coloni israeliani incarcerandone alcuni senza alcuna accusa e raccogliendo armi che venivano distribuite con poca supervisione alle squadre di sicurezza dei coloni.
“I passi compiuti dal capo del Comando Centrale hanno causato una vera e propria escalation nelle critiche contro di lui, che viene presentato come se avesse sangue ebraico sulle sue mani, al punto da decidere un din rodef contro di lui”, con riferimento a un principio religioso ebraico che consente l’uccisione extragiudiziale di individui che rappresentano un pericolo per gli altri.
Un decreto simile sarebbe stato emesso per l’ex primo ministro Yitzhak Rabin nei mesi precedenti il suo assassinio da parte di un estremista ebreo nel 1995.
Il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, è intervenuto a sostegno di Fox in una conferenza stampa. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha anche definito le minacce contro Fox “un altro vergognoso atto di un gruppo messianico, violento e delirante, che mette in pericolo la sicurezza di Israele mentre l’IDF sta combattendo per le nostre vite”.
È stato visto un piccolo numero di poster “Wanted” per Fox in tutta la Cisgiordania, postato da un gruppo che si autodefinisce “Combattenti
I manifesti dichiaravano che Fox era ricercato per “l’abbandono” dei residenti [ebrei] della Cisgiordania, “l’assassinio di 1.400 ebrei nel sud del nostro paese santo e gli abusi sugli ebrei mediante l’emanazione di ordini di detenzione amministrativa”. Di conseguenza, dicevano i manifesti, a Fox veniva applicato un din rodef.
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