Hunter Biden, il figlio del presidente Usa, patteggia per due reati minori di evasione fiscale e per il possesso illegale di una pistola.
Il patteggiamento, che dovrà essere approvato da un giudice federale, riguarda l’evasione di 1,2 milioni di dollari nel 2017 e 2018, somma che il figlio del presidente ha detto di aver restituito al fisco. Il 53enne ammetterà inoltre di aver mentito sulla sua dipendenza dalle droghe per acquistare un’arma.
Complessivamente i procuratori dovrebbero raccomandare due anni di libertà condizionata e una misura alternativa per la pistola, risparmiando così la galera al First son. L’accordo ha scatenato l’ira dei repubblicani. Tra loro c’è Trump in primis, che da quattro anni imputano ad Hunter, e di conseguenza al padre, ogni sorta di crimine. Tra questi loschi traffici in Cina ed anche il lavoro di lobbista per una compagnia energetica in Ucraina che, sostengono, avrebbe condizionato la politica di Joe Biden verso il Paese quando era vicepresidente. “Il dipartimento di Giustizia controllato da Biden ha appena cancellato centinaia di anni di responsabilità penale dando a Hunter una semplice multa stradale“, ha attaccato il tycoon accusando il sistema americano di essere “bacato”.
Si tratta di un altro procedimento legale che incombe sulle elezioni Usa del 2024. Per un ex presidente americano che per la prima volta nella storia andrà a processo per accuse federali, c’è per la prima volta il figlio di un presidente in carica che è stato incriminato. E, almeno per quanto riguarda un filone d’inchiesta, si è dichiarato colpevole.
L’ex presidente continua ad usare questa linea anche per quanto riguarda le inchieste che lo riguardano rilanciando, in un’intervista a Fox news, che Biden “ha centinaia di scatoloni di documenti segreti“. Lo speaker della Camera Kevin McCarthy ha bollato la giustizia americana come un “sistema a due livelli”. “Se sei il principale oppositore politico del presidente, il dipartimento cerca di mandarti in galera, se sei il figlio del presidente ottieni un accordo vantaggioso”.
Biden, che in questi anni ha sempre difeso il figlio ribadendo di avere fiducia in lui, ha sottolineato che lui e Jill “amano e sostengono Hunter” e non commenteranno ulteriormente il caso. Ma lo scapestrato avvocato laureato a Yale che, dopo la morte per cancro del fratello Beau nel 2015, è entrato in una spirale di droga e depressione resta una spina nel fianco per il presidente e la sua corsa alla rielezione.
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