Ultime dal fronte: i mercenari della Wagner vogliono fare una incursione in Polonia, Paese membro della Nato.
I tagliagole del “cuoco di Putin” vogliono lasciare la Bielorussia che li ospita e li coccola (a parole). Lukashenko ha subito informato lo zar russo in occasione del loro recente incontro a San Pietroburgo garantendo il suo impegno a trattenere la compagnia militare privata.
Li vuole tenere sotto controllo, come probabilmente gli ha chiesto il Cremlino. Un canale Telegram legato al dittatore di Minsk – e citato dalla agenzia russa (non governativa) Interfax – ha gettato acqua sul fuoco ma Varsavia non intende abboccare e sta già spostando le sue truppe al confine.
Lukashenko è stato chiaro con Putin:”I ragazzi della Wagner hanno iniziato a stressarci. Vogliono fare un giro. Vogliono andare (in armi) a Varsavia e già che sono in zona andrebbero volentieri nella moderna Rezsow”. Vero,falso? Minaccia vera o è propaganda dei dittatori in difficoltà?
Lukashenko ha dichiarato: “La NATO ha cominciato ad impegnare attivamente la Polonia e i suoi mercenari. Una delle loro brigate è dislocata a 40 km dal nostro confine. Naturalmente la Polonia ha posto la questione: cosa ci date in cambio? Soldi, armamenti e l’Ucraina nella NATO sono una cortina fumogena dietro alla quale c’è quello che Putin ha detto l’altro giorno”.
Ma cosa ha detto Putin? Ha detto che la Polonia è “l’Ucraina occidentale”. Ha aggiunto Lukashenko:” È proprio così. Vogliono metterci le mani sopra e annetterla”.
Perché i mercenari di Prigozin non sanno stare fermi e isolati. Perché sono stufi di fare gli istruttori dell’esercito bielorusso. Perché il comandante Pikalov ama cercare rogne e facili bottini.
Giorni fa Putin ha detto la sua sulla storia di Varsavia : ”Una aggressione alla Bielorussia è un atto di guerra alla Russia. La Polonia dovrebbe ringraziare Stalin per i territori che le ha regalato”.
Chiaro il riferimento alle zone occidentali che prima del secondo conflitto mondiale erano parte dell’Ucraina.
Secca e immediata la risposta del primo ministro polacco Mateusz Morawiecli: ”Stalin era un criminale di guerra, colpevole della morte di centinaia di migliaia di polacchi. La verità storica non è discutibile”. Le minacce dei paramilitari della Wagner fanno comodo.
Ma Putin in questo momento ha anche altre cose da pensare. Le mine a Zaporizhzhia, l’avanzata di Kiev e soprattutto lo stop del grano. Il consiglio di sicurezza dell’ONU sta discutendo di come Mosca stia provando a utilizzare il grano come arma globale. A tal proposito va citato l’impegno del Regno Unito con la Turchia per “ripristinare l’accordo sul grano”.
Un piano però che la Russia non sembra avere alcuna intenzione di riesumare. In questo modo Putin tiene in scacco l’Occidente e corteggia l’Africa. E il clima si fa rovente.
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