Parte con un record il 2024: si vota in 76 Paesi. Metà della popolazione mondiale andrà alle urne. È il più grande anno elettorale di sempre.
C’è da aspettarsi grandi sorprese? Secondo l’Economist mica tanto: in 43 Paesi non ci saranno “ Elezioni pienamente libere e democratiche, tra cui i 27 Stati della Unione Europea, mentre gli altri 28 non soddisfano le condizioni di base per parlare di votazioni davvero libere e giuste”. Chiaro il riferimento a Paesi come il Bangladesh dove il governo ha avviato una campagna d’attacco contro il premio Nobel per l’economia Moahammad Yunus.
O come il Pakistan retto da un regime che combina elementi di democrazia e autoritarismo. Come la Russia di Putin dove vige un regime pienamente autoritario. Dunque la rielezione di Putin è certa. Così come è certo il verdetto in Iran.
APRE TAYWAN, CHIUDONO GLI STATI UNITI
Si comincia il 3 gennaio con la piccola Nazione insulare a 180 km. dalla Cina. Chiudono il 5 novembre gli Stati Uniti che andranno alle urne per eleggere il prossimo presidente americano. In mezzo Paesi come Portogallo (10 marzo), Regno Unito ( maggio), Russia (17 marzo), India ( aprile-maggio), Messico ( Giugno).
LE ELEZIONI EUROPEE
Dal 6 al 9 giugno 2024 si svolge la più grande elezione democratica al Mondo; elezione che si verifica ogni 5 anni. Alle urne 400 milioni di elettori europei. Coinvolti i 27 Stati membri. L’Italia presenta 76 deputati eletti con un sistema di tipo proporzionale. Un risultato che potrebbe cambiare gli equilibri del Parlamento Europeo.
ALLE URNE IN ITALIA
In Italia saranno chiamate a votare, per le elezioni amministrative, diverse regioni: Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna, Umbria. Inoltre 3.600 comuni (tra cui 27 capoluoghi di provincia e 6 di Regione) saranno chiamati a votare per il nuovo sindaco e il Consiglio Comunale. È il primo vero test per il governo Meloni. Si comincia il 25 febbraio in Sardegna e il 10 marzo in Abruzzo.
OCCHI PUNTATI SUGLI USA
Negli Stati Uniti le primarie sono sub judice. Donald Trump è stato stoppato anche in Maine. Seconda estromissione dopo il Colorado. L’accusa:” Era impegnato in una insurrezione, è incandidabile”. Ora la parola passerà alla Corte Suprema. Il Tycoon paga l’assalto a Capitol Hill del 2021. Dopo la seconda squalifica è attesa la pronuncia in altri 20 Stati.
La campagna elettorale americana sprofonda sempre più nell’incertezza e nel caos. Da una parte c’è un candidato debole e presto sotto impeachement per corruzione, cioè il presidente democratico Joe Biden. Dall’altra il suo predecessore Repubblicano Trump alle prese con dozzine di grane giudiziarie. E in mezzo c’è una America senza leadership. Logica che “l’asse del male” – Russia, Cina, Iran – sia tanto aggressivo. Il 2024 si annuncia ancora più tormentato del 2023.
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