Il processo per corruzione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è ripreso in Israele nel mezzo della guerra di Gaza.
Il processo eraa stato sospeso due mesi fa dopo l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre ma è ripreso lunedì, nonostante la continua guerra del Paese contro Hamas nella Striscia di Gaza.
Netanyahu, leader del partito israeliano di destra Likud, è accusato di corruzione, frode e abuso di fiducia, accuse che nega.
Il processo per corruzione di Netanyahu è iniziato per la prima volta nel gennaio 2020.
Il ministro David Amsalem del Likud ha definito “una vergogna” la ripresa dei lavori durante la guerra.
“Guerra? Prigionieri?… No, no. La cosa più importante ora è rinnovare il processo a Netanyahu”, ha scrito Amsalem sulla piattaforma di social media X, ex Twitter.
Netanyahu e i suoi alleati hanno sostenuto che le accuse contro di lui sono motivate politicamente e hanno proposto una revisione giudiziaria che avrebbe limitato alcuni poteri detenuti dai tribunali.
Si prevede che il processo di alto profilo durerà ancora diversi mesi. Un processo di appello, se necessario, potrebbe richiedere anni.
In uno dei tre casi oggetto del processo, i pubblici ministeri sostengono un intrallazzo tra Netanyahu e l’azionista di controllo del colosso israeliano delle telecomunicazioni Bezeq per scambiare favori normativi con una copertura positiva su un sito di notizie di proprietà dell’azienda.
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