“I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un’azione militare contro Teheran in risposta all’attacco dell’Iran contro Israele, siamo pronti a usare un’arma che non abbiamo mai usato prima“. A dirlo è il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento Abolfazl Amouei che risponde in questo modo a Israele che aveva parlato di attacco imminente contro l’Iran: “Abbiamo piani per tutti gli scenari e agiremo con coraggio. Il nostro messaggio è la pace e allo stesso tempo la preparazione militare dell’Iran”, ha aggiunto Amouei.
E a minacciare Israele è anche il presidente iraniano Ebrahim Raisi. Durante una conversazione telefonica con l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani avvenuta nella tarda serata di ieri, Raisi ha detto: “L’attacco dell’Iran, volto a punire l’aggressore Israele, ha avuto successo e ora annunciamo con decisione che qualsiasi mossa di ritorsione contro l’Iran riceverà una risposta orribile, diffusa e dolorosa”. Sulla stessa lunghezza d’onda il portavoce delle forze armate iraniane Abolfazl Shekarchi: “Gli israeliani non devono ripetere l’errore strategico dell’attacco al consolato, altrimenti l’Iran risponderà in pochi secondi. Consigliamo ai leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania di essere saggi, di non gettarsi nel fuoco ardente e di smettere di sostenere il regime declinante, terrorista e malvagio di Israele”, afferma, sostenendo che “se qualcuno si muove oltre il suo limite, l’Iran gli taglierà le gambe con maggiore forza”.
Gli Stati Uniti ritengono intanto che la risposta di Israele all’attacco senza precedenti dell’Iran di sabato sarà limitata e potrebbe concentrarsi su obiettivi chiave al di fuori dell’Iran. A dirlo a Nbc sono quattro funzionari statunitensi. Israele potrebbe cercare una risposta meno aggressiva dovuta al fatto che gli attacchi iraniani non hanno provocato gravi danni. Questo anche perché gli alleati hanno avvertito Israele: in caso di attacchi diretti all’Iran si aprirebbe nella regione una spirale di guerra totale. Israele potrebbe quindi decidere di attaccare le milizie iraniane presenti in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.
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