Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato “l’assedio completo” della Striscia di Gaza. Israele, prima di entrare a Gaza sta bombardando massicciamente: si contano 50 morti al mercato di Jabalya.
“Ho ordinato il completo assedio: non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso”, ha aggiunto Gallant dopo una consultazione di sicurezza al Comando Sud di Beersheba. “Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza”, ha detto, citato dai media.
Hamas intanto annuncia che quattro prigionieri israeliani sono stati uccisi dai raid israeliani su Gaza nelle ultime ore.
La tensione resta altissima. Le sirene di allarme sono risuonate nella zona centrale di Israele e anche a Gerusalemme per il lancio di razzi da Gaza, secondo i servizi di segnalazione locali che hanno aggiunto che si sono udite esplosioni in cielo dovute all’intercettamento dei razzi da parte dell’Iron Dome.
Secondo il Washington Post, gli Usa si aspettano una vasta operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Israele avrebbe infatti chiesto agli Usa missili per l’Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence per rispondere al durissimo attacco di Hamas.
“Dobbiamo entrare a Gaza”. Secondo quanto riporta Axios citando fonti israeliane e americane, a dirlo è stato il premier Benyamin Netanyahu a Joe Biden nel corso del colloquio telefonico di domenica. “Dobbiamo andare dentro. Non possiamo trattare ora”, avrebbe detto Netanyahu a Biden che gli chiedeva degli ostaggi.
Il presidente Usa non avrebbe cercato di convincerlo a non procedere. Avrebbe soltanto chiesto al premier israeliano del possibile secondo fronte al confine fra Israele e Libano. Netanyahu gli ha risposto che il fronte libanese è motivo di preoccupazione e Israele si sta preparando, ma non c’è altra scelta che rispondere con forza a Gaza.
Aerei israeliani hanno bombardato il mercato ortofrutticolo di Jabalia, nel nord della Striscia, in quel momento molto affollato. Lo riferiscono testimoni secondo cui sul posto ci sono decine di cadaveri. In seguito l’ospedale di Gaza ha riferito che i morti sono oltre 50.
L’attacco ha colto di sorpresa gli avventori che oggi avevano affollato in modo particolare il mercato ortofrutticolo perché dopo due giorni di combattimenti i fornai della zona erano chiusi ed i supermercati ormai vuoti. Testimoni oculari hanno riferito che inattesa delle ambulanze i corpi delle vittime sono stati prelevati da volontari, che hanno scavato fra le macerie in fiamme.
Secondo il corrispondente da Gaza di Al Jazzera, Israele sta conducendo massicci raid sulla Striscia di Gaza. L’esercito dello Stato ebraico ha confermato di aver bombardato “130 siti” di Hamas a Gaza.
La risposta di Israele all’attacco di Hamas da Gaza “cambierà il Medio Oriente”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando i sindaci delle cittadine israeliane a ridosso della Striscia. “Lo Stato – ha aggiunto – non lascerà nulla di intentato per aiutarvi”.
“Noi appoggiamo orgogliosamente e incrollabilmente la Palestina, tuttavia non siamo coinvolti nella risposta palestinese (l’attacco a Israele, ndr), che è stata condotta solo dai palestinesi”. Lo ha dichiarato in una nota la missione dell’Iran presso le Nazioni Unite, riferendosi agli attacchi di Hamas contro lo Stato ebraico.
“L’azione della Resistenza palestinese è stata una difesa pienamente legittima contro i crimini e le usurpazione dell’illegittimo regime sionista”, si legge ancora nel comunicato della missione di Teheran.
Il ministro degli esteri libanese Abdallah Bou Habib ha affermato nelle ultime ore di aver ricevuto la garanzia dai vertici di Hezbollah che il partito armato filo-iraniano non interverrà nel conflitto in corso tra Hamas e Israele se non sarà attaccato dagli israeliani. Citato dall’agenzia libanese al Markaziya, il ministro degli esteri libanese ha detto: “Hezbollah ci ha promesso che non intende intervenire nella guerra a Gaza a meno che Israele non commetta un’aggressione” nei confronti del Libano.
Un video postato su X dal corrispondente militare del Times of Israel mostra però un attacco israeliano compiuto in un posto d’osservazione di Hezbollah nel Sud del Libano.
Israele ha ripreso il controllo di tutte le cittadine sul confine di Gaza. Lo ha detto il portavoce dell’esercito Daniel Hagari, aggiungendo che gli scontri tra soldati e miliziani di Hamas delle ultime ore sono stati “isolati”.
Hagari ha poi spiegato che sono stati uccisi 3 miliziani nell’area di Shaar Hanegev, uno nel villaggio di Beeri, 5 in quelli di Holit e Sufa e 4 ad Alumim per un totale di 13. “Al momento – ha sottolineato – non ci sono combattimenti in corso ma è possibile ci siano terroristi nell’area”. Inoltre le brecce nella barriera difensiva saranno messe in sicurezza con i carri armati.
Hamas non è disposto a negoziare uno scambio di prigionieri con Israele durante le ostilità. A dirlo è Hossam Badran, un membro dell’ufficio politico del gruppo islamico palestinese a Doha. “L’operazione militare è ancora in corso. Quindi non c’è attualmente alcuna possibilità di negoziare sulla questione dei prigionieri o qualsiasi altra cosa”.
Più di 123.000 persone sono state sfollate nella Striscia di Gaza, segnala l’ufficio Affari umanitari delle Nazioni Unite. “Oltre 123.538 persone sono state sfollate all’interno di Gaza, principalmente a causa della paura, dei problemi di protezione e della distruzione delle loro case”, ha segnalato l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Ocha, con oltre 73.000 rifugiati nelle scuole.
“Siamo in un amplissimo processo di reclutamento dei riservisti”. A dirlo è il portavoce dell’Esercito israeliano Daniel Hagari. “In 48 ore – ha spiegato – abbiamo raggiunto 300.000 riservisti”.
E 300 di questi stanno arrivando dall’Italia e sono in partenza da Fiumicino. “Sto cercando di partire dall’aeroporto di Fiumicino, è mio dovere. Con me ci sono più di 300 ragazzi richiamati dall’esercito israeliano come riservisti in servizio attivo. Tutti quelli, come me e mia madre, che avevano un biglietto sul volo El Al del mattino lo hanno ceduto ai combattenti che devono tornare subito nella loro unità. Ho 22 anni, ero qui come tanti altri per le feste di Sukkot, dovevo cominciare l’università in Israele il 15. Domenica mattina alle 5 dormivo, ci ha svegliati mia zia da Gerusalemme e ci ha detto della guerra”. A raccontarlo all’Ansa è Noa Rakel Perugia, riservista in partenza da Roma per Israele.
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