Nei negoziati su Gaza c’è una svolta. Il premier israeliano Benyamin Netanyhau ha confermato che l’accordo Usa sul cessate il fuoco “include un cessate il fuoco temporaneo per il rilascio degli ostaggi“. Di fronte alla Knesset, Netanyahu ha precisato di “non essere d’accordo con la fine della guerra nella Striscia di Gaza”, dichiarando che “il piano in tre fasi presentato da Biden è parziale e non accurato, con alcuni ‘gap’ rispetto alla proposta israeliana”. Il premier, secondo quanto riportato da Channel 12, avrebbe però fatto una dichiarazione che di fatto rappresenta una svolta: “Israele può interrompere i combattimenti per 6 settimane, ma non può chiudere questa guerra. L’Iran e tutti gli altri nemici di Israele stanno guardando se capitoliamo”. Il conflitto dunque “verrà messo in pausa “ma solo “allo scopo della restituzione degli ostaggi. Poi discuteremo”, ha concluso Netanyhau.
Gallant: “Stiamo lavorando a governo alternativo ad Hamas a Gaza
Israele ha fatto sapere intanto che sta lavorando per trovare un governo alternativo ad Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa, Yoav Gallant, affermando che la guerra non finirà fino a quando Hamas non sarà smantellata militarmente e politicamente. “In qualsiasi processo che metta fine alla guerra, non accetteremo mai che Hamas rimanga al governo. Stiamo lavorando ad un governo alternativo ad Hamas, in una cornice in cui isoleremo aree, sposteremo i membri di Hamas e porteremo altre forze che renderanno possibile un altro governo”.
Parlando al comando meridionale di Beersheba, il ministro ha detto che “da una parte l’azione militare, dall’altra la capacità di cambiare il governo ci porterà a realizzare i due obiettivi di questa guerra, lo smantellamento del potere militare e di governo di Hamas e il ritorno degli ostaggi”.