(foto Ansa)
L’ex investigatore russo Serghei Khadzhikurbanov, condannato come uno degli organizzatori della giornalista Anna Politkovskaya è stato graziato e rimesso in libertà dopo essersi arruolato e avere combattuto in Ucraina. Non è uno scherzo.
Quindi, riassumendo, Vladimir Putin o, per essere più corretti giuridicamente, la Russia ha graziato il killer della giornalista che criticava il governo russo. E lo ha graziato per aver combattuto in Ucraina.
Il condannato, Serghei Khadzhikurbanov, ha riacquistato la libertà dopo avere servito sei mesi al fronte, ha confermato il suo avvocato, Alexei Mikhalchik, alla testata Rbc. Il legale ha aggiunto che, dopo questo periodo, il suo cliente ha scelto di firmare un contratto per rimanere nelle forze armate. Khadzhikurbanov, un ex agente del dipartimento per la lotta contro la criminalità organizzata, era stato riconosciuto come uno degli organizzatori dell’omicidio della Politkovskaya, avvenuto nel 2006, ed era stato condannato a 20 anni di reclusione. L’uomo avrebbe dovuto finire di scontare la pena nel 2034. “Penso che in un certo senso, giustizia sia stata fatta, perché credo che Khadzhikurbanov non fosse coinvolto nell’uccisione di Anna Politkovskaya”, ha aggiunto l’avvocato.
“Giustizia è stata fatta” dice il suo avvocato. Se questa la vogliamo definire giustizia. Diciamo giustizia… alla Putin.
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