Colpo di scena: l’America ha scaricato Israele. Vuole lo stop del conflitto in Medioriente. Per la prima volta gli Stati Uniti, al tavolo del Consiglio di sicurezza Onu, si sono astenuti e non hanno messo il veto. Così il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato, dopo mesi di “no” incrociati, una risoluzione “per un cessate il fuoco a Gaza durante il mese di Ramadan che porti a un cessate il fuoco duraturo e sostenibile”. La risoluzione è passata con 14 voti a favore.
Israele furiosa con Washington
Lo strappo di Biden con Netanyau ha aumentato le scintille tra i due alleati. L’Onu ha votato la tregua, Netanyau l’ha presa malissimo. E, a caldo, ha detto: “È la prova del tradimento dell’America, anche loro ci stanno abbandonando”. E subito dopo il premier israeliano ha cancellato la missione del suo team a Washington con un comunicato inequivocabile. Si legge nella nota di Tel Aviv: “Gli Stati Uniti si sono ritirati dalla loro posizione coerente in seno al Consiglio di Sicurezza, dove solo pochi giorni fa avevano stabilito un collegamento tra il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Questo ritiro danneggia sia lo sforzo bellico che quello per la liberazione degli ostaggi, perché da’ ad Hamas la speranza che la pressione internazionale gli permetta di accettare un cessate il fuoco senza la liberazione dei nostri ostaggi”. In sintesi: Israele continuerà la guerra contro Hamas senza concedere nessuna tregua.
Gallant: “Non ci fermeremo”
Il ministro della Difesa dello Stato Ebraico, Yoav Gallant è n questi giorni nella capitale americana per gli incontri con il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Gake Sullivan e con il Segretario di Stato USA, Antony Blinken. Il ministro israeliano è stato chiaro: “Non abbiamo il diritto morale di fermare la guerra, mentre ci sono ancora ostaggi detenuti a Gaza. Per noi è di massima importanza far crollare il regime di Hamas e riportare gli ostaggi alle loro case. Agiremo contro Hamas ovunque, anche nelle aree in cui non siamo ancora stati.”
Le reazioni internazionali
Mentre Trump soffia sul fuoco (“Solamente un pazzo o un idiota non avrebbe risposto come ha fatto Israele il 7 ottobre”), in Europa si registra un cauto ottimismo. Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano ha dichiarato: “All’Onu si è votata questa risoluzione per il cessate il fuoco; è la prima volta, e questo ci fa ben sperare e rappresenta un primo passo positivo in avanti”. Gli fa eco Pedro Sanchez, premier della Spagna: “Questa risoluzione deve essere attuata a tutti i coste , nel frattempo, si permetta l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza. L’unica soluzione è avere due Stati, Israele e Palestina”. Anche il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu è sulla stessa linea.