Marine Le Pen vota in Francia la legge sull’immigrazione proposta da Macron. Legge che inasprisce le condizioni di accoglienza. Il partito del presidente ha deciso di cambiare la legge nata con lo spirito di unire l’accoglienza alla repressione, per così riuscire ad avere in Parlamento i voti della destra dei Républicains, sempre più influenzata dalla concorrenza del Rassemblement National della Le Pen.
Macron ha inasprito le regole ed ha ottenuto l’accordo tra i deputati e i senatori francesi riuniti nella Commissione mista paritaria.
Ha votato a favore anche il Rassemblement National, dopo una notte di negoziati. La Le Pen festeggia e parla di “vittoria ideologica”. La sinistra è invece furiosa: la spaccatura si è verificata sulla questione delle prestazioni sociali agli immigrati e sulle regolarizzazioni agli assunti nei settori in difficoltà. Il Partito socialista parla di “grande momento di disonore”.
Scontenta anche l’area sinistra del partito di Macron. Si era parlato anche di dimissioni del ministro dell’Ambiente Aure’lien Rousseau che però non sono state confermate dalla premier Elisabeth Borne, che in un’intervista ha spiegato: “Non c’è nessuna crisi nella maggioranza. Non ci sono le dimissioni, quindi è un ‘non argomento’, smettiamola di commentare cose che non esistono” ha detto la Borne.
Secondo una fonte del governo, Rousseau, contrario alla legge immigrazione, ha consegnato ieri sera una lettera di dimissioni alla premier. La Borne ha poi ribadito che i voti favorevoli del Rassemblement National di Marine Le Pen non sarebbero stati determinanti.