Il Regno del Marocco è stato eletto oggi alla Presidenza del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per l’anno 2024, durante una votazione tenutasi mercoledì a Ginevra. Dei 47 membri del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, 30 hanno sostenuto la candidatura del Marocco, mentre quella del Sudafrica ha ricevuto solo 17 voti, indica in un comunicato il Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini residenti all’estero.
Marocco eletto presidente del Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu
In una nota il ministero esprime soddisfazione per questa elezione del Marocco, per la prima volta nella sua storia, alla Presidenza di questo organismo delle Nazioni Unite. Esprime il riconoscimento da parte della comunità internazionale per la linea del Re Mohammed VI, in materia di protezione e promozione dei diritti umani.
Sotto la guida del Sovrano, il Marocco ha di fatto intrapreso la scelta di consacrare lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani. Questa scelta, sancita dalla Costituzione del 2011, si traduce in un continuo slancio di riforme volte, in particolare, al consolidamento della democrazia, all’uguaglianza tra donne e uomini, alla giustizia sociale e territoriale, all’effettività dei diritti umani. partecipazione e responsabilizzazione dei giovani, sottolinea il comunicato.
L’elezione del Regno, grazie all’adesione di un gran numero di paesi di tutte le regioni del mondo, e nonostante la mobilitazione dell’Algeria e del Sud Africa per contrastarlo, rivela anche la fiducia e la credibilità ispirate dall’azione esterna del Marocco nel quadro il Royal Impulse in Africa, sulla scena internazionale e nel sistema multilaterale.
Il Regno del Marocco, che apporta un contributo riconosciuto in seno al Consiglio dei Diritti Umani, in particolare nei processi fondativi di sviluppo di questo organismo, si rallegra della fiducia così riposta in esso. Per lui questo è un segnale forte da parte della comunità internazionale a favore del suo approccio costruttivo e della sua leadership unificante su temi chiave come il dialogo interreligioso, la tolleranza e la lotta contro l’odio razziale, nonché il diritto a un ambiente sano e sostenibile, ai migranti. diritti e l’impatto delle nuove tecnologie.
Durante la sua Presidenza, il Regno resterà fedele alla linea mantenuta durante i suoi tre mandati in seno al Consiglio dei Diritti Umani, privilegiando sempre il dialogo, l’incontro e il consenso. Egli intende quindi continuare attivamente, con i membri del Consiglio e tutti i gruppi regionali, il rafforzamento e l’influenza di questo importante organo del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite, conclude il comunicato stampa.