Migranti deportati in Rwanda, (quasi) operativo a Londra il modello di Meloni per l’Albania

Migranti deportati in Ruanda, è legge,  il programma di punta del primo ministro ha ricevuto il via libera dopo quasi due anni di dispute, ma dovrà affrontare molteplici sfide legali.

Il modello cui si è ispirata Giorgia Meloni per deportare i clandestini in Albania è diventto operativo.

Per il primo miniztro britannico Rishi Sunak, figlio di immigrati indiani, è una vittoria ma anche l’inizio di un tormentato percorso.

Sul tappeto c’è il problema dei rifugiati dall’Afghanistan. Ma per gli inglesi non sarebbe una prima volta.Churchill consegnò migliaia di ucraini allo sterminio di Stalin senza fare una piega.

Il Rwanda, che oggi sembra godere di crescita e quasi prosperità, è nella storia per l’oltre milioniedi morti watussi causati dal genocidio del 1994 operato dagli hutu con la complicità dei francesi e dalla successiva ritorsione.

Il Parlamento britannico è finalmente approvato Il disegno di legge “d’emergenza” del Ruanda di Rishi Sunak, ma la controversa legislazione è destinata a imbattersi in sfide legali che potrebbero comunque ritardare i voli, scrivono Holly Bancroft, Kate Devlin sull’Independent.

Sunak ha agarantito che il primo volo decollerà tra 10-12 settimane e che i viaggi regolari verranno effettuati durante l’estate “fino a quando le barche non verranno fermate”. Il suo piano ha finalmente avuto il via libera lunedì sera, dopo che i colleghi della Camera dei Lord hanno rinunciato alla loro battaglia con i parlamentari sulla modifica della legislazione.

I Lord avevano cercato di costringere il governo a esentare gli afgani che sostenevano le truppe britanniche all’estero dalla deportazione in Ruanda. Avevano anche promosso un emendamento che avrebbe assicurato che i termini del trattato del Regno Unito con il Ruanda fossero rispettati e che il paese fosse valutato come un paese sicuro prima del decollo dei voli.

Nonostante il disegno di legge sia finalmente passato in parlamento, probabilmente dovrà affrontare ulteriori ostacoli legali prima che i voli decollino effettivamente. Gli enti di beneficenza e i sindacati vedranno ora se possono presentare impugnazioni legali al disegno di legge stesso.

Gli enti di beneficenza per i rifugiati sosterranno i richiedenti asilo scelti per imbarcarsi sui primi voli per contestare la loro deportazione. Anche se i tribunali non saranno in grado di valutare se il Ruanda è sicuro, potrebbero essere in grado di considerare in che modo una deportazione dal Ruanda influenzerebbe personalmente ciascun richiedente asilo, ad esempio se il richiedente asilo è vittima di tratta o è LGBTQ+.

Se non riuscissero a trovare un’udienza nei tribunali del Regno Unito, i casi potrebbero arrivare fino alla CEDU – con i giudici di Strasburgo che decideranno se la deportazione è legittima. Sunak ha già detto che ignorerà una sentenza della CEDU e andrà comunque avanti. Lunedì il primo ministro ha dichiarato in una conferenza stampa che il governo ha già prenotato aerei charter commerciali per fasce orarie specifiche per trasferire i richiedenti asilo in Ruanda. Ha detto che circa 500 accompagnatori sono già stati addestrati per il compito di allontanare le persone, e che ci sono 2.200 posti di detenzione pronti.

Sunak, che ha fatto del fermare le barche che attraversano la Manica cariche di clandestini uno dei suoi cinque impegni principali, è stato costretto a lottare per salvare il suo piano di punta dopo che la Corte Suprema lo ha dichiarato illegale alla fine dello scorso anno. In una sentenza schiacciante, la più alta corte del paese ha ritenuto che esistesse un rischio reale che i richiedenti asilo inviati in Ruanda potessero essere rimpatriati nei loro paesi d’origine per affrontare “persecuzioni o altri trattamenti inumani”.

In risposta, Sunak ha promesso una nuova legislazione di “emergenza” per far decollare i voli. Ma un appello pubblico al parlamento affinché non ostacolasse i suoi piani si è ritorto contro quando il governo è stato sconfitto più volte alla Camera dei Lord.

Kinnock, deputato laburista, ha definito il disegno di legge “profondamente dannoso” per il Regno Unito e ha affermato che è “inconcepibile” che la Gran Bretagna possa ora inviare in Ruanda coraggiosi afghani che hanno combattuto a fianco delle forze armate britanniche. Il ministro ombra degli Interni Yvette Cooper ha affermato che il piano del Ruanda è “un espediente estorsore”. Ha aggiunto: “Il primo ministro sa che questo piano non funzionerà, ecco perché ha cercato di annullarlo quando era Cancelliere, e perché anche adesso non dice quante persone ci saranno sui voli simbolici”.

 

 

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Marco Benedetto