“L’Ucraina è russa e i suoi territori fanno parte della Russia. L’esistenza stessa dell’Ucraina come Stato indipendente provocherà nuovi conflitti, forse tra dieci o quindici anni, anche se quello attuale arriverà a una conclusione. Queste le parole dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev.
“La presenza di uno Stato indipendente sui territori storici russi sarà una ragione costante per la ripresa delle ostilità”, scrive sul suo canale Telegram Medvedev, attualmente vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale.
L’Ucraina ha rinunciato ai negoziati con la Russia, imbecilli, sarebbe tutto finito tempo fa”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato da Ria Novosti. Secondo Putin, la formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è fatta di “requisiti proibitivi per i negoziati”. E questo perché è “impossibile” che la Russia accetti di ritirarsi dai territori conquistati in Ucraina nell’ambito di negoziati. “Tutti capiscono che questo è impossibile, sia i circoli dominanti in Ucraina che quelli occidentali”, ha aggiunto.
“Ciò che sta accadendo ora, vale a dire la coesione della nostra società, il rafforzamento della nostra economia – non solo nell’agricoltura e nell’industria, la crescita del potenziale delle forze armate – è una completa sorpresa per il nemico. Completa e assoluta”, ha sottolineato Putin, in un intervento a due mesi dalle elezioni presidenziali e nel pieno dell’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe.
L’iniziativa nel conflitto in Ucraina è “totalmente nelle mani delle forze armate russe” e se ciò continuerà “lo Stato ucraino potrebbe subire un colpo irreparabile”, ha aggiunto il presidente russo, secondo il quale le forze ucraine bombardano le regioni russe vicine al confine con lo scopo di “distogliere l’attenzione della popolazione e dei loro sostenitori dal fallimento completo e assoluto della cosiddetta controffensiva”.