Vertice Nato a Washington e messaggio a Putin: ”Pronti i caccia per Kiev”. E monito alla Cina: ”Basta aiuti a Mosca”. Detto così le prospettive di pace finiscono in cavalleria. I leader riuniti per i 75 anni della Alleanza sono stati chiari fin dal primo giorno quando hanno annunciato l’invio a Kiev di cinque ulteriori sistemi di difesa aerea strategica e decine di altri sistemi di difesa aerea tattici. Al secondo giorno hanno rincarato la dose annunciando la fornitura immediata di missili e F-16, gli aerei da combattimento multiruolo, dotati di cannoni bombe,missili; caccia leggeri che in quota raggiungono i 2.410 km/h. Ne stanno arrivando 80 forniti da 4 Paesi: Olanda, Danimarca, Belgio, Norvegia. Nella dichiarazione finale i 32 membri hanno messo nero su bianco che l’ingresso della Ucraina nella NATO è “irreversibile“.
L’Italia fornirà sistemi antimissile
Lo ha ripetuto più volte la premier Giorgia Meloni: ”L’Italia continuerà a fornire a Kiev i sistemi anti-missile Samp-T” confermano l’impegno a portare le spese in Difessa all’obiettivo Nato del 2% entro il 2028; o anche prima se l’UE consentirà di scorporarle da Piano di Stabilità. La premier, in tarda serata, ha aggiunto: ”È importante il cosiddetto Fianco Sud, perché il Mediterraneo è un quadrante strategico per l’Europa ma anche per la NATO”. Non a caso l’Italia si è spesa per riconoscere un inviato speciale NATO per il Sud (che potrebbe essere italiano o spagnolo). Erano presenti Tajani e Crosetto.
Le perplessità di Stati Uniti e Germania
Non è un mistero per nessuno che Stati Uniti e Germania avrebbero gradito parole meno nette sulla formulazione dell’accordo, anche per evitare ulteriori motivi di attrito con la Russia. Ma il dado ormai è tratto. C’è l’accordo anche se il Segretario Generale Ines Stoltenberg precisa: ”Non vengono fissate scadenze sulla adesione, è presto per stabilire i tempi”. Si ipotizza che l’adesione dell’Ucraina alla NATO avverrà al termine del conflitto. Modalità queste che hanno provocato l’ironia sprezzante di Mosca, per niente scalfita dalle accuse sugli ultimi attacchi missilistici che hanno provocato decine di vittime. Sarcastica la portavoce di Putin Maria Zakharova: ”Non hanno ancora deciso come dividersi la torta Ucraina”.