Ombre russe sulle elezioni europee. Il sospetto è pesante: eurodeputati pagati da Mosca per diffondere la propaganda del Cremlino ed influenzare il voto di giugno. Vero, falso? Secondo il quotidiano ceco “Denik N” ci sono alcuni politici europei che stanno collaborando con il sito filo-Mosca “Voice of Europe” e che sarebbero pagati con fondi russi. Di più: in alcuni casi il Cremlino ha coperto anche la loro campagna elettorale per le elezioni europee 2024.
L’eventualità che Mosca piloti il voto è ritenuta fondata dai Servizi polacchi e cechi. Non solo, con i Servizi di questi Paesi hanno collaborato anche i Sevizi tedeschi e di altri Paesi che hanno portato alla scoperta di una rete gestita dalla Russia. Una rete che disponeva di ricchi finanziamenti – si parla di centinaia di migliaia di euro – per le elezioni europee di quest’anno. Le mazzette sarebbero state pagate sia in contanti nella Repubblica Ceca, sia in criptovalute. I pagamenti russi, dicono sempre gli 007, hanno riguardato politici di Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Olanda e Polonia. Il fine ultimo della rete corruttrice era quello di attuare gli obiettivi di politica estera del Cremlino, screditando l’Ucraina e l’immagine degli organi della UE. Le operazioni degli 007 polacchi sono iniziate da una indagine che a gennaio ha portato a accuse contro un cittadino polacco, sospettato di spionaggio russo. L’uomo, incorporato nei circoli parlamentari polacchi e della Ue, ha svolto “azioni commissionate e finanziate dai colleghi dell’intelligence russa”; tesi , peraltro, fatta propria dal premier ceco Petr Fiala.
In un momento delicato in cui cresce il consenso per le richieste di Kiev ( armi per raid in Russia) l’offensiva russa si allarga con l’arte raffinata e storicamente efficiente degli agenti infiltrati, delle ingerenze attraverso la propaganda , delle false notizie diffuse come veleno in Europa; notizie che arrivano a sfiorare il Parlamento Europeo. Nuove mosse e vecchie tattiche da KGB. Talpe negli uffici? Traditori ingaggiati a suon di bigliettoni? Si vedrà.
La vicenda che si trascina da gennaio, mercoledì 29 maggio, ha avuto una svolta importante: la polizia giudiziaria belga ha effettuato una perquisizione nelle sedi di Bruxelles e Strasburgo e nella casa dell’indagato nel quartiere di Schaerbeek nell’ambito dell’indagine “Moscagate”. Nel mirino è finito Guillaume Pradoura, un ex assistente dell’eurodeputato tedesco di Afd, Maximilian Krah, espulso dal partito di estrema destra per aver dichiarato che le SS di Hitler “non erano tutte criminali “. L’indagato, che sarebbe a libro paga del Cremlino, ha collaborato anche con l’euro deputato Marcel De Graaf campione da podio della propaganda putiniana. Un club di teste calde con sentimento filorusso. L’indagine è in pieno svolgimento. Tutte le ipotesi sono aperte. Ne vedremo delle belle.