La foto dello street artist napoletano Jorit accanto a Vladimyr Putin a Sochi non è passata inosservata alla comunità ucraina di Napoli. A farsi portavoce del malcontento, con una simbolica protesta andata in scena ieri pomeriggio a piazza Dante, è stata Zhanna Zhukova, giornalista, rappresentante dell’associazione My Volia e portavoce del coordinamento unitario delle associazioni ucraine in Campania.
La donna si è recata a piazza Dante, già nelle scorse settimane luogo di ritrovo della comunità ucraina e ha attaccato due poster accanto all’ altarino allestito per omaggiare il dissidente russo Aleksej Navalny che ritraggono Jorit accanto a Putin. Sul volto del presidente russo una mano che gronda sangue.
Zhukova, trasferitasi a Napoli con l’insorgere del conflitto da Odessa dove faceva la giornalista politica, in particolare come autrice e regista per Dusmskaya.it, ha rivolto un pensiero a Jorit: “Sono nella tua Napoli, ma se a te proprio piacciono gli assassini resta in Russia. Povero Jorit. Non capisci che questo mostro mangia le persone come te a colazione, ne spreme i succhi e poi li sputa”.
Jorit: “In Italia c’è meno libertà di quella che si professa”
“La recente visita in Russia è coerente rispetto al percorso di militanza artistica che porto avanti da anni e, come le precedenti, ambisce a diffondere un messaggio di pace”. Parlando con l’ANSA, Jorit sostiene che non tocca a lui esprimere giudizi su Putin, ma “bisogna dialogarci per raggiungere la pace”. E quanto al clima che si respira in Italia ammette: “Credo ci sia molta meno libertà di quello che si professa. Appena si toccano i nervi del potere – la Nato, le industrie di armi e la politica estera guerrafondaia – si viene attaccati dalla maggioranza della stampa, sembra quasi ci sia una regia dietro“.