Paradosso Spagna: i popolari hanno vinto ma è Sanchez che spera di governare ancora.
Il partito di centrodestra è il più votato, però il flop di Vox (ha perso 19 seggi, si è fermato a 33) allontana il modello italiano stile Meloni. E ai socialisti non basterà la sinistra: servono anche i voti degli indipendentisti catalani . Un pasticcio. Un bel rebus.
Ha sintetizzato bene la situazione Elio Gallego Garcia, Università di Madrid: ”Una vittoria amara per il Partido Popular, una sconfitta dolce per Sanchez“. Le elezioni spagnole di domenica 23 luglio hanno spiazzato i più. Francamente nessuno si aspettava un risultato del genere. Ora sembra prevalere l’ipotesi che è meglio tornare al voto”. Ma sono al vaglio alcune ipotesi. Eccole.
Ipotesi che regge però solo sulla carta. Certo, fa discutere. Certo, una alleanza con le minoranze è plausibile. Ma come la mettiamo con il partito nazionalista basco, forza di Centrodestra, notoriamente incompatibile con Vox, il partito fondato dieci anni fa da quattro amici al bar riuniti dal ribelle Santiago Abascal, già deputato del Parlamento basco?
Ipotesi suggestiva ma con un rischio elevato di instabilità. Uscirebbe un Governo con l’estrema sinistra e con i separatisti più radicali inclusi i secessionisti catalani che sono soliti chiedere un prezzo molto alto.
Incalza il Movimento Sumar (SMR), in gran spolvero, partito di sinistra di recentissima formazione: 31 maggio scorso, cioè tre giorni dopo la sconfitta elettorale del primo ministro Pedro Sanchez alle elezioni locali; nella circostanza aveva vinto di misura il partito popolare di Alberto Feijo (33% contro il 31,7%).
Ora alla sinistra non basta Sumar che è vivacemente rapppresentato dalla ministra Yolanda Diaz dietro la quale ci sono i leader di “Izquiera Unida” e “Podemos”.
Ipotesi di un Governo tecnico. Pura teoria. Ipotesi fantasiosa. Da anni Sanchez ha imboccato una strada di sinistra radicale che esclude ogni possibile alleanza con il Pp. Una svolta netta dei socialisti iniziata con Zapatero, premier indimenticato, in sella dicembre dal 2004 al dicembre 2011.
Conclusione, al momento l’ipotesi più accreditata è un ritorno alle urne. Un ritorno che potrebbe favorire (dicono) il Centrodestra che è a soli 7 seggi dalla maggioranza assoluta. Una cosa è certa: gli spagnoli vogliono riforme.
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