Medio oriente. la guerra si allarga. Da Gaza al Libano, dall’Iraq al Mar Rosso. E ora il Pakistan. La guerra si estende sempre più e si intreccia con quella russo-ucraina.
Una sorta di “guerra mondiale a pezzi”, come dice Papa Francesco; frase prontamente riportata sulla prima pagina de L’Unita’ da Umberto De Giovannangeli. Tensione alle stelle tra Teheran e Islamabad.
Gli Houthi, filo iraniani, insistono ad aggredire i mercantili nel Mar Rosso. Hamas ha bocciato la soluzione a due Stati perché “l’unica soluzione è liberarsi della occupazione, dal mare al Giordano” (parole e musica di Khaled Meshal, pezzo da novanta del gruppo terroristico).
Nell’area “può scatenarsi un effetto domino”, come osservano gli analisti, in testa il piemontese Arturo Varvelli, 48 anni, ricercatore dell’Ispi, il prestigioso Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, fiore all’occhiello dei Think Tank europei. Insomma l’escalation e’ sempre più vicina.
MISSIONE NAVALE EUROPEA
Nel Mar Rosso, la guerra navale che ha bloccato il mercato globale ( e sta facendo crescere il prezzo di merci e materie prime) si sta allargando. Americani ed inglesi colpiscono ogni giorno le basi dei militari Houthi nello Yemen.
Il vero burattinaio degli Houthi è però l’Iran. Lo spiega il Pentagono che sta facendo luce sui due i cursori dei “ Navy Seals” – le forze speciali della Marina USA- dispersi dall’11 gennaio mentre partecipavano ad operazioni nel Mar Rosso.
La missione navale europea è ritenuta dagli analisti più che utile. Dice Vivarelli:” Utile perché noi europei non possiamo sempre stare alla porta e perché le conseguenze di questa instabilità, anche solo il maggiore prezzo delle merci che arrivano da quell’area ricadranno su di noi.
Certo, avremmo potuto fare di più, sopratutto con la nostra potenza economica, con progetti di piani di investimenti infrastrutturali come il corridoio che doveva unire India, Paesi del Golfo ed Europa”.
DUE NAVI ITALIANE NEL MAR ROSSO
Due navi italiane che fanno parte della missione UE partecipano alla operazione navale per contrastare gli Houthi.
L’operazione porta il nome di Aspis che in greco antico significa “ scudo”. Il via libera all’operazione è fissato per lunedì 22 gennaio. La Marina Militare italiana garantisce la presenza di 2 fregate: la Fasan ( che si trova in zona da prima di Natale ) e la fregata Martinengo.
La Fasan è in fase di ritiro, come già successo a settembre per la Luigi Rizzo, nel frattempo rientrata a La Spezia. La Martinengo è una fregata missilistica multiruolo della Marina Militare realizzata a Riva Trigoso e Muggiano dalla Fincantieri.
È un gioiello lungo 145 metri che può raggiungere i 54 km/h, ha un equipaggio di 131 uomini ed è dotata di un equipaggiamento per una guerra elettronica ed ha un armamento di prim’ordine con cannoni OTO Melara, siluri, missili e 2 elicotteri.
Un ragazzo di13 anni è stato accoltellato per un pallone. E l'aggressore, da quel che…
Fa discutere su X un tweet di Rita dalla Chiesa in risposta a un altro…
Ex modella, showgirl conduttrice, conosciamo meglio il volto di "Questione di Stile", Elisabetta Gregoraci, ex…
Polemiche a distanza con il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara da una parte e le opposizioni…
Un orsetto goloso è stato ripreso dalle telecamere mentre entrava in un negozio di dolciumi…
Ucraina, mille giorni senza pace. Martedi 19 novembre l’invasione russa compie il millesimo giorno di…