Putin faccia di bronzo. Interviene al G20, davanti ai Grandi del mondo, e senza rossori sorprende i più. E dice – in ritardo di quasi due anni! – la cosa più ovvia, quasi banale: ”Occorre mettere fine alla tragedia in Ucraina, siamo pronti ai negoziati .” Lo zar intervenendo in videoconferenza ( se va all’estero lo arrestano) al summit dei Grandi, convocato dal premier indiano Modi, ha detto la sua con gelida sfrontatezza. Già che c’er, il chierichetto del patriarca Cirillo ha detto la sua anche sul conflitto in Medio Oriente: ”Se la guerra in Ucraina è uno shock, lo è anche lo sterminio della popolazione civile in Palestina”.
L’affermazione di Putin è riferita dal quotidiano inglese Guardian non senza stupore. Al summit online del G20 ha partecipato anche la premier Giorgia Meloni assieme al premier tedesco Scholz. I due si sono incontrati a Berlino per siglare il piano d’azione con il Governo Tedesco. Il patto prevede il rafforzamento della cooperazione tra Germania e Italia in diversi ambiti: industria, energia e difesa. Ma la Meloni e il cancelliere tedesco hanno anche parlato del conflitto in Medio Oriente e della guerra in Ucraina.
Il presidente americano Joe Biden ha disertato il G20 con Putin, al suo posto ha mandato la segretaria al tesoro Yanet Yellen. L’alibi di Biden è il Thanksgiving ma forse la verità non ha voluto legittimare lo zar. La scusa ufficiale sembrerebbero le festività che il presidente trascorrerà fino a domenica con i famigliari a Nantucket (Massachusetts) anche per festeggiare i suoi 81 anni. Alcuni osservatori politici parlano di “ schiaffo allo zar per non legittimarlo per la prima volta sul palcoscenico internazionale dopo l’invasione dell’Ucraina”. In ogni caso va detto che tale decisione del Presidente americano ha rotto il fronte occidentale, dato che tutti gli altri leader erano presenti.
L’intervento diPutin al summit dei Grandi è stato definito dal Cremlino come “ una vittoria, una rivincita, uno sdoganamento”. Per l’occasione il Cremlino ha aggiunto che Putin ha illustrato la posizione della Russia su quella che ritiene “ una situazione mondiale profondamente instabile”. La propaganda russa ha approfittato di questo sdoganamento e ha cominciato a suonare la grancassa. Sottolineando in particolare che l’intervento di mercoledì 22 si tratta “ del primo evento dopo molto tempo”. È il caso di ricordare che i leader occidentali, orfani del leader americano, non sono stati teneri nei confronti del capo del Cremlino. Ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani:” Putin al G20? Non si tratta di una riabilitazione, la Russia è parte del G20. Certamente da tutti quanti noi la Russia è considerata un Paese che ha violato il Diritto Internazionale. In Ucraina ha commesso una serie di crimini di guerra e ne dovrà rispondere. C’è anche un mandato di cattura internazionale nei confronti di Putin. Il nostro giudizio politico è quello che è e rimane a prescindere dalla presenza o meno al Summit”. Infine una malignità che sta circolando in queste ore: l’invito del premier indiano Modi al G20 di Nuova Delhi è stato un gesto di riconoscimento per tutti i vantaggi economici di cui l’India ha goduto dall’inizio del conflitto in Ucraina. Putin tra l’altro ha “ regalato” il petrolio all’India e ha favorito scambi commerciali per 43,8 miliardi di dollari. Alla fine si parla sempre di denaro.
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