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Putin e Prigozhin, sceneggiata tutta da decifrare. Troppi i lati oscuri del “golpe” fallito

Il capo dei mercenari della Wagner ha fallito il colpo di Stato ed è sparito dal teatro bellico. In fuga e senza i 43 milioni di euro che gli uomini di Putin gli hanno sequestrato domenica all’alba. Non si sa dove sia salvo poi essere avvistato a Minsk. Fin qua recita la versione ufficiale.

Prigozhin si sarebbe arreso a 200 km da Mosca. Ma i misteri del golpe mancato e le voci di messinscena sono all’ordine del giorno. Molti, troppi i dati oscuri. E a renderli ancora più oscuri si sono aggiunte le indiscrezioni dell’intelligence Usa lanciate dal Washington Post secondo cui lo zar – pur conoscendo già mercoledì le intenzioni di Prigozhin – si sarebbe ben guardato dal fermarlo.

Qualcosa non torna. Ma se tutto fosse soltanto verosimile lo si saprà nei prossimi giorni. Questa almeno è la versione della Casa Bianca.

Chi è Prigozhin, il padrone della Wagner

È il sanguinario che ama le fucilazioni, padrone di una compagnia di ventura, manesco come un facchino, schiamazzone insolente. Ecco in poche parole il ritratto che di lui circola. Solo a guardarlo lottare con l’elemento di traverso e il grasso che sfonda il giubbotto antiproiettile mette paura. Di lui sono note le violenze brutali, i peggiori abusi, le spregevoli soperchierie commesse da un capo all’altro del Medio Oriente e in Africa.

La biografia

La sua biografia è raggelante. Eccola in estrema sintesi.

  • 1961- Nasce a Leningrado (oggi San Pietroburgo) la stessa città di Putin.
  • 1981- Viene arrestato per furto e rapina: resterà in carcere per 9 anni.
  • 1990- Inaugura un chiosco di hot dog. Ha subito fortuna. In seguito aprirà diversi ristoranti anche di lusso.
  • 1991- Entra nel business di scommesse e gioco d’azzardo. Si fa un nome.
  • 2002- Ormai è diventato il ristoratore di fiducia di Putin: lo chiamano il “ cuoco di Putin”. Nei suoi ristoranti è passato anche il presidente Usa George W. Bush.
  • 2014- Fonda il gruppo di mercenari Wagner per supportare i filorussi nella guerra del Donbass.
  • 2015- La Wagner interviene in Siria e in vari Paesi africani per curare gli interessi del Cremlino.
  • 2022- Il parlamento europeo inserisce la Wagner nella lista delle organizzazioni terroristiche.
  • 2022- I mercenari di Pregozhin combattono in Ucraina. Contro Zelensky. Vogliono catturarlo. Tentano varie volte. Si rompono i rapporti con l’elite militare russa.
  • 2023- A giugno guida la ribellione della Wagner contro Putin e l’esercito russo. Ma sabato notte lasciano l’hub strategico di Rostov. Il macellaio esce di scena tra gli applausi.

Ora cosa farà Putin?

I politologi concordano: ordinerà sanguinose purghe nell’esercito russo. Farà di tutto per sopravvivere alla umiliazione che gli è stata inflitta. Il modo più ovvio, e che più gli si addice, è scatenare l’inferno sia in casa che in Ucraina. Prevedibilmente lo zar farà fuori molto capi dell’esercito perché adesso sa come stanno le cose. Aggiunge il politologo Olivier Vendrine, docente universitario e capo redattore del giornale di opposizione Russian Monitor: “Putin ha avuto modo di vedere chi è con lui e chi no, chi è rimasto a guardare, chi ha esitato e chi invece ha partecipato al tentativo di rivolta. Adesso ha un solo modo per ritrovare forza e potere: maneggiare la scure”.

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