Putin scatenato. Alza ancora il tiro: minaccia gli aeroporti Nato, allunga ombre sulle Europee di giugno volendo pilotare il voto. Non pago di tanta iattanza – una arrogante e sprezzante sicurezza di sé – irride Macron attraverso la sua portavoce Maria Zacharova che ha schernito il capo dell’Eliseo (“I Napoleocini di oggi imparino la storia”). Chiaro il riferimento di quando “le truppe russe entrarono a Parigi dopo aver sconfitto il vero Napoleone”. Parole che arrivano a pochi giorni dal 210esimo anniversario della resa della capitale francese avvenuta il 31 marzo 1814. Le vittorie contro Napoleone sono molto enfatizzate in questi giorni a Mosca e sono quasi al pari, nella retorica nazionale, di quelle combattute durante la “Grande Guerra Patriottica”, come i russi chiamano la Seconda guerra Mondiale.
Un uso della storia , come osserva su QN Marta Ottaviani – in una chiave di “contrapposizione sempre più serrata all’Occidente”. Comunque restano due i punti salienti del momento. Vediamoli.
Lo zar ha alzato il tiro e gli investigatori di Mosca insistono: “Soldi ai terroristi dall’Ucraina. Abbiamo le prove”. E Putin non perde l’occasione per dipingere scenari cupi. Minaccia: “Se gli F16 saranno adoperati da basi di Paesi terzi, diventeranno per noi un bersaglio legittimo ovunque si trovino”. Lo zar ha detto queste parole in un incontro con i suoi piloti a Torzhok, nella regione di Tver. In sintesi: le forze di Mosca colpirebbero i caccia anche se si trovassero in aeroporti Nato. Il che avvierebbe inevitabilmente un conflitto globale. È il caso di ricordare che lo zar bolla come fandonie i suoi presunti propositi di invadere altre Nazioni. E dice: “Totale assurdità. Hanno bisogno di giustificarsi, quindi stanno spaventando la loro popolazione per spremere denaro in un contesto in cui l’economia e il tenore di vita si stanno contraendo”. Solo propaganda?
Lo ha rivelato una operazione congiunta dei servizi cechi (Bis) e polacchi ( Abw) in collaborazione con quelli tedeschi e di altri Paesi. Dicono di aver scoperto una rete di 007 gestita dalla Russia con il compito di coinvolgere alcuni parlamentari europei a favore di Mosca. In cambio sono stati stanziati ricchi finanziamenti. Le mazzette sarebbero state pagate sia in contanti nella Repubblica Ceca, sia in criptovalute. II network filo russo “Voice of Europe” ( che ha sede a Praga) sostiene che i pagamenti russi abbiano riguardato politici di Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Olanda e Polonia. In Germania i media tedeschi dicono che, al momento, nomi non se ne fanno. Ma il portavoce di ABW ha spiegato che “il fine ultimo della rete degli 007 russi è quello di screditare l’Ucraina e soprattutto l’immagine degli organi della UE”.
Sono mesi che vanno avanti le indagini per scoprire casi di spionaggio russo. Ha detto il premier ceco Peter Fiala: “La rete filo russa c’è e cerca di sviluppare una operazione di impatto che avrebbe un grave impatto sulla sicurezza dello Stato e della UE. L’obiettivo del gruppo e’ di svolgere azioni sul territorio della Unione Europea contro l’integrità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina. E questo dimostra come la Russia stia cercando di influenzare i processi democratici in Europa”. Ora è caccia ai politici convinti a collaborare con “Voice of Europe”, il network finanziato dal Cremlino.
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