Putin vuole l’escalation, riconosce la mano dell’Isis nella strage di Mosca ma accusa l’Occidente

Ormai è chiaro: Putin vuole l’escalation. Mosca accusa l’Occidente: “Washington e Londra coinvolti nella strage al Crocous”. Gli 007 russi puntano il dito contro USA e Regno Unito nonostante Lukashenko, il vassallo bielorusso dello zar, abbia smentito clamorosamente Putin (“i terroristi non erano diretti in Ucraina ma a Minsk”). Deduzione inevitabile: “Lo zar è ormai schiavo del complotto globale” come scrive su La Stampa  la moscovita Anna Zafesova, autrice del libro “Navalny contro Putin” (premio Cerruglio, Lucca). È la considerazione che dilaga in tutto l’Occidente e che serpeggia pure in diversi ambienti russi.

SALE L’ALLERTA NATO – La Nato ha ammassato le sue truppe al confine con la Russia. Netta la sensazione di essere sempre più vicini al punto di non ritorno. Sono in corso manovre che schierano 300 mila soldati. La Francia è pronta a requisire fabbriche civili per produrre più armi. Lo ha detto il ministro della Difesa Sebastien Lecornu. Inquietano (eufemismo) le minacce di ritorsioni dei servizi russi che si ostinano a chiamare in causa l’Ucraina per la strage nel teatro, e parlano apertamente di “rappresaglia”, convinti di “un coinvolgimento di USA e Regno Unito”. Gli 007 di Mosca accusano: “Kiev addestra terroristi in Medio Oriente”.

Acque sempre più agitate: la Polonia valuta di abbattere missili russi diretti verso le zone Nato; il leader ucraino Zelensky ha nel frattempo rimpiazzato il capo del Consiglio di Sicurezza. Kiev continua a respingere ogni accusa. Le ricostruzioni di Mosca vengono bocciate anche dalla NATO che continua a ripetere: “Le ipotesi della Russia, su un legame dell’Ucraina nell’attentato a Mosca, sono ridicole. Non è stata presentata alcuna prova”.

LE MOSSE DELLA RUSSIA – Il capo del Cremlino riconosce la matrice islamista dell’attacco al Crocus; ciononostante continua a bersagliare la capitale ucraina con i missili ipersonici. I russi per la seconda volta dopo il 7 febbraio, hanno usato anche 2 missili ipersonici Zircon che sono stati abbattuti sui cieli di Kiev, i cui detriti però sono rovinati sul centrale quartiere di Pechersk distruggendo l’accademia di Arti Decorative. Alla faccia degli obiettivi militari. I russi dunque continuano l’offensiva missilistica, in risposta anche agli attacchi dei droni e dei missili ucraini alle raffinerie russe e al porto di Sebastopoli ( danneggiate altre due navi da sbarco). Le prossime mosse di Mosca? Una maggiore pressione non solo di terra ma anche di una continua pioggia di missili e droni. La coperta antimissilistica Ucraina e infatti corta.

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Alessandro Avico