Svolta storica: il Consiglio europeo ha aperto i negoziati per l’ingresso di Ucraina e Moldavia in Europa. Il primo via libera è arrivato, anche se si tratta di una vittoria parziale e sofferta. Lo ha annunciato lo stesso presidente Charles Michel che ha anche preso la decisione di concedere lo status di candidato alla Georgia e di avviare. negoziati con la Bosnia-Erzegovina. Ha dunque vinto la “realpolitik“, cioè la politica pratica, realistica. La presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, ha parlato di “un giorno che rimarrà scolpito nella storia”.
Il veto dell’Ungheria, che ha comunque ricevuto circa 10 miliardi di Fondi di Coesione, poteva annullare la scelta degli altri Paesi, ma il premier Orban si è assentato durante la votazione. Dalla Russia invece Putin ne ha approfittato per attaccare ancora l’Ucraina minacciando:” Ci fermeremo solo quando avremo denazificata l’Ucraina”. Sullo sfondo di questi negoziati c’è la partita per il nuovo Patto di Stabilità di cui si parlerà mercoledì prossimo.
DECISIONE DAL FORTE SIGNIFICATO – La decisione presa dal Consiglio Europeo ha un forte significato geopolitico che va soprattutto interpretato come un avvertimento alla Russia. In sintesi: non si possono insidiare i Paesi che hanno intrapreso la strada verso la democrazia. Orban si era opposto affermando che “l’allargamento non è una questione teorica, è un processo basato sul merito, giuridicamente dettagliato che ha delle precondizioni , ce ne sono 7 per l’Ucraina e anche nella valutazione della Commissione Europea 3 su 7 non sono state raggiunte, per cui non c’è motivo per negoziarla”.
Parole inequivocabili che sembravano non avere alcun margine di trattativa e che rischiavano di aggiungere tensione ulteriore. Poi tutto si è risolto mercoledì notte dopo la riunione informale tra Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron in un albergo del centro di Bruxelles con tanto di foto che immortalava i tre leader a tavola. Clima disteso ma la successiva riunione globale è stata tutt’altro che facile. Comunque la UE sta lavorando per allargarsi ancora.
LA SODDISFAZIONE DI ZELENSKY – Naturalmente il primo ministro ucraino ha dimostrato la sua soddisfazione in un Twitter. Ha scritto: ”Questa è una vittoria per l’Ucraina. Una vittoria per tutta l’Europa. Una vittoria che motiva, ispira e rafforza”. Poche ore prima il numero uno di Kiev in video collegamento era tornato a far leva sul Consiglio perché i negoziati partissero al più presto. Nella circostanza aveva detto: ”Oggi vi chiedo una cosa: non tradite i cittadini e la loro fiducia nell’Europa. Putin la userà sicuramente contro di noi e contro tutta l’Europa”. In serata dopo l’avvio dei negoziati Zelensky ha aggiunto tutta la sua felicità.
GLI AIUTI ITALIANI A KIEV – L’Italia si prepara a una nuova spedizione di aiuti militari per l’Ucraina. I contenuti dell’ottavo decreto, l’ultimo del 2023, sarà illustrato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Copasir martedì prossimo.
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