Noi che siamo sempre abituati a criticare i politici italiani, assistere al dibattito tra Trump e Biden ci ha fatto in parte ricredere. Non siamo gli unici ad essere messi male, verrebbe da dire. Anche all’estero come in Italia, è in corso un imbarbarimento che porta a non riconoscere più l’avversario.
Negli Usa, in questa tornata elettorale, a pesare è anche e soprattutto l’età dei candidati. Mentre in Italia l’anagrafica di chi è salito al potere si è abbassata, prima con l’avvento di Renzi e poi della Meloni, la “più grande democrazia del mondo” vede invece sfidarsi due persone nate negli anni Quaranta: nel 1946 Donald Trump, nel 1942 Joe Biden.
E durante il dibattito andato in onda sulla Cnn, l’età avanzata è stata una delle cose su cui più si è dibattuto. Da una parte Biden che ha messo a confronto i propri record atletici, accusando Trump che in un’ipotetica sfida a golf finirebbe a “portare la sua borsa” come a voler sottolineare l’obesità dell’avversario. Biden però, di battute sull’età se n’è concesse poche. E durante tutto il dibattito è apparso con poca voce (dirà poi che era raffreddato) e si è più volte impappinato pronunciando anche frasi confuse o ripetute meccanicamente. Tutte cose che stanno spaventando il partito Democratico che ora teme un crollo nei sondaggi.
Se tra i due, la sfida era basata sull’età, a vincere è stato Trump. Che ha fatto pesare e molto la cosa apparendo in splendida forma e sfidando il rivale a fare un test cognitivo dicendosi certo che non finirebbe le prime domande. Il presidente in carica ad un certo punto ha anche sviato con una battuta la domanda sugli 86 anni che avrebbe alla fine del secondo mandato.
Insomma, anche fuori dall’Italia la politica presenta i suoi limiti. E noi che siamo sempre pronti a pensare male.