Dal “fantastico” Viktor Orban al “brillante” Xi Jinping fino al “buon” Vladimir Putin, non è un segreto che se Donald Trump tornasse alla Casa Bianca la politica estera degli Stati Uniti prenderebbe una piega decisamente diversa da quella attuale. Ma ciò che più preoccupa gli osservatori interni ed esterni alla vigilia delle primarie in Georgia che potrebbero assegnargli matematicamente la nomination repubblicana è la fascinazione del tycoon per il peggior dittatore della storia: Adolf Hitler.
Secondo le rivelazioni contenute nel libro in uscita The return of great powers, scritto dall’anchorman della Cnn Jim Sciutto, l’ex presidente ha confidato in più di un’occasione ai suoi collaboratori di provare ammirazione per il fuhrer. “Hitler ha fatto anche cose buone”, ha sostenuto Trump in una conversazione con il suo ex capo di gabinetto, il generale John Kelly, che lo ha raccontato nel libro. “Ha ricostruito l’economia”, avrebbe insistito Trump, senza tuttavia motivare la sua convinzione. Non solo, l’apprezzamento di Trump per il tiranno nazista andava oltre le politiche economiche, ha rivelato l’ex collaboratore. “Lo considerava un tipo tosto, per questo lo ammirava”. Ad Hitler invidiava, tra l’altro, la “lealtà dei suoi generali” e il fatto che “li tenesse in pugno” e che non prendeva minimamente in considerazione i diversi tentativi di assassinio messi in atto dai suoi sodali. Vi ricorda qualcuno? Un aiutino: siamo in Italia e al posto di Hitler si parlava di Mussolini.