Uomini con divise dell’esercito russo dalla Transnistria muoveranno, stanno per muovere all’attacco della Moldavia: lo annuncia, anzi denuncia, il Ministero della Difesa di Mosca. Nell’annuncio-denuncia si precisa che gli uomini in armi che vanno a prendersi la Moldavia saranno travestiti da soldati russi ma in realtà saranno truppe ucraine. Truppe ucraine che, passando dalla Transnistria dove oggi non sono, raggiungeranno la Moldavia. Questo disturbo del passaggio dalla Transnistria i russi veri, le truppe veramente russe, i soldati russi davvero non hanno bisogno di prenderselo: in Transnistria i russi e i soldati russi ci sono già e la Transnistria è già una fetta di Moldavia che dalla Moldavia si è separata per consegnarsi ai russi. Se dalla Transnistria qualcuno in armi muoverà a prendersi la Moldavia quel qualcuno sarà russo, russo vero e non travestito. Annunciare che saranno ucraini travestiti è da parte di Mosca un copyrigth, una specialità della casa.
Gli uomini in armi che in armi si andarono a prendere la Crimea una decina di anni fa? Mosca garantì, giurò che non erano russi. Parola di Mosca. Infatti subito dopo averla presa in armi la Crimea diventò Russia, alla Russa fu annessa e finalmente, guarda caso, fu ufficiale che era stata eroicamente conquistata da combattenti russi, soldati russi. La Crimea, l’esemplificazione di un modus operandi che a Putin personalmente deve piacere non poco. Fa molto Kgb raccontare che ad attaccare, sparare e bombardare sono altri vestiti, travestiti da russi. Fa dei russi al tempo stesso delle vittime e dei combattenti costretti a combattere per difendersi. Su scala maggiore è quanto Mosca racconta ai russi e al mondo della guerra mossa all’Ucraina: non sono stati i russi ad invadere ma era la Nato, l’Occidente complessivo che preparava l’attacco, anzi già l’aveva lanciato. A qualcuno, sia detto per inciso, piace crederci. Per esempio da noi piace a Berlusconi che ci ha informati che era l’Ucraina a “non voler smettere di attaccare” i secessionisti dell’est…Ucraina!
Ma Mosca non pensa certo a Berlusconi (anche se non manca la portavoce ufficiale del Cremlino di coccolarlo come vittima della violenza verbale e “rabbiosa e impotente” di Zelensky). Dunque in Crimea non erano soldati russi i soldati russi che si sono presi la Crimea per la Russia, ad invadere l’Ucraina non sono stati i russi perché le terre invase non sono Ucraina, la guerra non l’ha mossa e voluta la Russia per prendersi l’Ucraina ma l’ha mossa la Nato perché l’Ucraina non esiste o è solo un fantoccio della Nato e ora sono gli ucraini a preparare spedizione militare e invasione della Moldavia partendo dalla Transnistria dove ci sono truppe russe. E come farebbero? Elementare: travestendosi da russi.
L’annuncio-denuncia della perfidia degli ucraini che si travestono da russi per attaccare la Moldavia è di fatto da parte di Mosca la minaccia, se non già la costruzione di una bugia-alibi, di una invasione bis: la Moldavia dopo l’Ucraina. Ma anche al Cremlino fanno le pentole senza i coperchi: poche ore prima dell’avvistamento da parte del Ministero della Difesa russo di ucraini che si travestono da russi per andarsi a prendere la Moldavia passando per la Transnistria occupata dai russi, Putin (Putin, non Biden o la Nato) aveva annullato, sconfessato, stracciato il pezzo di carta russo firmato dai russi in cui si riconosceva la sovranità della Moldavia rispetto alla Transnistria. Traduzione: la Transnistria è russa, la Moldavia lo sarà.
D’altra parte Putin non difetta in tenacia: Mosca aveva già come obiettivo e linea di avanzata Transnistria e Moldavia, le truppe dell’Operazione Militare Speciale dovevano arrivare da Sud-Est, passando e poi risalendo da Odessa. L’Operazione Militare Speciale finora come operazione militare è stato un sottovalutato disastro (nessuno si aspettava la immane forza e potenza dell’esercito russo fosse sul terreno un sostanziale bluff) Odessa non è stata presa, il circa 30 per cento dell’Ucraina invasa e occupata si è ridotto ad un circa 20 per cento e allora Putin ha dichiarato la guerra “contro l’Occidente corrotto che vuole annientare la Russia”. Ora Mosca fa sapere che se soldati vestiti da russi, partendo da basi russe in Transnistria, dovessero invadere la Moldavia attraversando in armi il fiume, sarebbero…ucraini!
D’altra parte Putin la racconta così e in Russia il suo racconto convince e mobilita. Per amore e per forza. La forza della repressione del dissenso ma soprattutto l’amore per il nazionalismo russo. Ultimo solenne discorso di Putin alla nazione: in Occidente stanno legalizzando la pedofilia, in Occidente i sacerdoti vengono obbligati a sposare tra loro i transessuali, l’Occidente odia la famiglia uomo-donna, Biden è andato a Kiev come Hitler andò ad ispezionare le truppe naziste di invasione…In questa narrazione-visione è assolutamente coerente il resto: la Russia vittima dell’odio occidentale che deve difendersi dall’annientamento e sacrificare purissimi eroi nella seconda grande guerra patriottica. Magari tra un po’ si “difenderà” anche in Moldavia.
Ogni giorno che passa si fortifica e rinsalda un fermo schierarsi anti Zelensky e anti Nato da parte della sinistra pop. Pop nel senso di uomini e donne popolari, conosciuti, operanti nello spettacolo e informazione e soprattutto nell’informazione spettacolo. Vignettista Vauro che ci fa sapere bacerebbe in bocca Berlusconi perché ha detto che Zelensky va mollato come biancheria sporca, anzi così zozza da non poterla neanche toccare. Anchor man, conduttore tv e fondatore indiscusso del populismo di sinistra Michele Santoro che predica il disvelamento del “retroscena”: è la guerra voluta dalla Nato, da Washington, da Londra. Poco manca dica: “dalle demo plutocrazie”. In realtà lo dice, anche se, per così dire, a insaputa del suo format. E’ un po’ come quella degli ucraini travestiti da russi che stanno per attaccate la Moldavia, stesso disvelamento. Marco Travaglio che spende editoriali a gloria di Berlusconi eroe o quasi della verità selvaggiamente aggredito da Zelensky. E il fiero comitato di intellettuali ed artisti che era pronto alla resistenza civile contro l’invasione di Sanremo da parte di Zelensky…
Esigenze di copione e obbligo percepito di essere sempre e comunque in scena, l’opinione montante e incalzante della sinistra pop non è solo talk o press show. E neanche e solo pacifismo senza se e senza ma E’ un sentimento più diffuso e profondo e più antico: l’individuazione e l’identificazione del nemico principale. Lo chiamano con molti nomi: liberismo, ordoliberismo, capitalismo, imperialismo (per definizione guerrafondaio). Raramente lo chiamano con il suo nome quello che avversano come nemico principale e cioè le democrazie liberali. La sinistra pop senza indugio e con voluttà e impegno applica la regola del nemico del mio nemico è mio amico: che sia Putin o più provincialmente Berlusconi. Purché diano una mano a smontare l’imperialismo guerrafondaio del liberalismo neo colonialista delle multinazionali…
Provincialismo, malattia inguaribile e probabilmente terminale dell’informazione politica italiana fattasi appendice minore della comunicazione politica. Stamane e ieri e anche stasera giornali, notiziari e tv pieni e stracolmi del minimo se non del nulla: il fantasmagorico duello Berlusconi-Zelensky. Con tanto di riflessioni accorate sul “caso diplomatico” e preoccupazioni ansiose sulle conseguenze per la stabilità internazionale…Zelensky ha offeso Berlusconi! Qualcuno scrive che Meloni avrebbe dovuto alzarsi e andar via indignata di fronte a tale proditorio attacco. E fin qui il provincialismo vince alla grande: cosa c’è di più importante per gli indirizzi della Storia e le sorti dell’umano se non i rapporti tra i leader e i partiti della maggioranza di governo? Poi però si passa al bullismo e alla verità alternativa fusi insieme.
Berlusconi aveva solo dolcemente fatto pubblicamente presente che Zelensky andava mollato come letteralmente un intoccabile (a suo tempo Berlusconi aveva fatto sapere che Putin voleva solo mandare un po’ di parà e carri armati a sostituirlo con “persone per bene”). Un intoccabile responsabile lui della guerra, cui non solo non andava dato più nemmeno un fucile ma cui andava fatta proposta che non si può rifiutare: molla la parte di Ucraina che vuole Putin e noi ti daremo miliardi, se non molli non ti daremo nemmeno un proiettile e neanche un dollaro o un euro. Ecco, Berlusconi aveva detto solo questo, gentilmente. E invece ecco la violenza di Zelensky: ha replicato che l’intoccabile era Berlusconi e che prendeva istruzioni da Mosca? Sollecitato più volte in conferenza stampa congiunta con la Meloni, Zelensky ha detto l’ovvio e il minimo: “non gli hanno bombardato casa, mandato tank e parà a catturarlo”. Zelensky diceva così che purtroppo gli ucraini stanno combattendo e subendo la guerra vera, a noi per nostra fortuna la guerra dei pupi.
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