Ursula von der Leyen lunedi 9 sarà a Roma. Due nomi in agenda: David Sassoli e Giorgia Meloni. Due incontri di taglio diverso. Letterario il primo, politico il secondo.
Prima parteciperà alla presentazione del libro al teatro Quirino (ore 11) “La saggezza è l’audacia” che raccoglie i discorsi di David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo, morto un anno fa dopo una lunga malattia di cui era sofferente da anni.
Ci saranno in teatro anche Romano Prodi e Enrico Letta. Poi a mezzogiorno Ursula incontrerà Giorgia Meloni in un faccia a faccia a Palazzo Chigi. Sul tappeto il dossier emigranti e la partita per cambiare le regole di gestione dei flussi migratori.
Secondo la Meloni vanno difesi i confini esterni della UE, vanno fermati gli sbarchi. La premier illustrerà alla presidente della commissione UE la ratio del decreto appena varato con la stretta sulle ONG.
ALTRI TEMI EUROPEI
Temi di interesse per l’Italia e la UE. Temi caldi. E dopo aver incontrato il cancelliere tedesco Scholz e il presidente del PPE Weber, la Meloni prosegue dunque i suoi contatti internazionali alla ricerca di nuovi equilibri. Ma sul tavolo c’è dell’altro.
URSULA E LA RISPOSTA AL COVID CINESE
Non solo migranti. Non solo Pnrr ( che vuole rinegoziare) ,ma anche i timori per la nuova ondata Covid. Inevitabile poi il tema energia. Tra i temi caldi anche quello della possibile intesa tra Popolari e Conservatori in vista delle elezioni europee del 2024; un asse, quello tra Ecr e Ppe, che ribalterebbe i tradizionali equilibri europei fondati da anni sul dualismo Popolari-Socialisti; un’asse che agita il Centrodestra italiano mentre si riapre il dibattito sul partito unico rilanciato nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi.
CARO ENERGIA
Nel manifesto del 25 ottobre la Meloni era stata chiara:” La nostra priorità è assoluta : mettere un argine al caro energia e accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la produzione nazionale “. Ora si è arrivati al”price cap”, misura fortemente voluta dall’attuale governo italiano sul percorso già tracciato a suo tempo da Mario Draghi. Un bel passo avanti.
Ma non basta. Proprio sulle conseguenze economiche e finanziarie delle imprese per il caro energia, l’Unione europea è chiamata a dare risposte al piano di sostegni lanciato dagli Stati Uniti. Inevitabile un aggiornamento sulla guerra in Ucraina ora che è fallita anche la tregua (annunciata) per il Natale ortodosso, 7 gennaio.