Volevano arruolarsi e andare a combattere ma con Kiev, tre fratelli russi condannati a 17 anni di carcere

Volevano arruolarsi e andare a combattere ma con Kiev. E così un tribunale militare russo ha condannato tre fratelli accusati di aver tentato di unirsi alla “Legione Libertà della Russia”, il gruppo paramilitare che combatte dalla parte delle forze di Kiev nella guerra in Ucraina. A riportare la notizia sono le agenzie Tass e Interfax.

Secondo le agenzie, i tre fratelli, Ioann, Alexey e Timofey Ashcheulov sono stati condannati in primo grado a pene tra i 17 anni e i 17 anni e sei mesi di reclusione con accuse di “tentato alto tradimento”, “tentata partecipazione all’attività di un’organizzazione terroristica” e “tentato attraversamento illegale del confine”. La pubblica accusa aveva chiesto 18 anni.

Volevano arruolarsi e andare a combattere ma con Kiev, tre fratelli russi condannati a 17 anni di carcere (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Il processo

La difesa sostiene invece che i tre fratelli siano stati fermati prima che commettessero dei presunti reati e dovrebbe ricorrere in appello contro la sentenza. Dall’altra parte, la procura russa afferma che i giovani sarebbero stati fermati a un chilometro e mezzo dalla frontiera. Stando alla testata online Meduza, “durante l’indagine i fratelli Ashcheulov non hanno negato i loro piani ma hanno dichiarato di non considerarsi colpevoli e hanno spiegato le loro azioni con il disaccordo con la politica delle autorità russe”. I media russi sostengono che i tre fratelli siano figli di un sacerdote e che il loro arresto risalga al luglio dell’anno scorso. MediaZona fa sapere che i giovani in aula hanno rilasciato dichiarazioni contro l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe.

Sono nato in un paese che commette crimini in Ucraina. Sono responsabile delle azioni del mio governo e molti cittadini pacifici dell’Ucraina che sono morti a causa dei bombardamenti russi erano assolutamente innocenti“, ha detto Ioann Ashcheulov al giudice stando a quanto riporta la testata. “Posso dire – ha concluso – che non mi considero un traditore della Russia”.

 

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Gianluca Pace