Il ministro degli Esteri yemenita, Ahmed Awad bin Mubarak, ha accusato il gruppo Houthi di sfruttare quella che ha definito “simpatia popolare per la causa palestinese”, per portare avanti azioni che ha definito “propaganda ingannevole”, in riferimento agli attacchi contro le navi in il Mar Rosso.
Bin Mubarak ha anche affermato, ricevendo l’ambasciatore britannico nello Yemen, Abda Sharif, che è necessario imporre un cessate il fuoco e consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nel settore assediato senza alcuna condizione. Il ministro yemenita ha avvertito che “la continua e ingiustificata aggressione contro i civili a Gaza minaccia di ampliare la portata del conflitto e mette a rischio la sicurezza e la stabilità della regione e del mondo”.
Dallo scorso 19 novembre, più di un mese dopo lo scoppio della guerra israelo-palestinese a Gaza il 7 ottobre, gli Houthi hanno lanciato più di 27 attacchi contro navi commerciali che navigavano nel Mar Rosso, con il pretesto di voler colpire Israele, che assedia la Striscia. Il 18 dicembre gli Stati Uniti hanno annunciato la costituzione di un’alleanza militare navale multinazionale, sotto il nome di “Guardian of Prosperity”, con l’obiettivo di contrastare eventuali attacchi mirati alla sicurezza della navigazione marittima internazionale.
Negli ultimi due giorni, gli attacchi americano-britannici hanno colpito più di 60 obiettivi in 6 governatorati yemeniti, prendendo di mira siti di stoccaggio militare Houthi, nonché siti radar e centri di produzione e stoccaggio di droni e missili.
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