In politica, entusiasmarsi o farsi prendere dallo sconforto non sono stati d’animo che si addicono. Ora, ad esempio, dopo i ballottaggi dello scorso weekend, Elly Schlein è salita in paradiso. Le sue parole sono andate al di là di qualsiasi ottimismo.
Ha usato un paragone tennistico per spiegare la vittoria del Pd: sei a zero, nemmeno Jannick Sinner si sarebbe espresso così. Riguardava i sei capoluoghi di regione in cui la sinistra aveva stravinto. D’accordo, ma quale sinistra? Con un quasi miracolo Elly era riuscita a far rinascere (almeno per quella occasione) il campo largo e per la maggioranza non c’è stato niente da fare. Nonostante le previsioni fossero abbastanza diverse.
Ora, dunque, la segretaria di via del Nazareno può tirare un sospiro di sollievo. Alle europee ha superato di gran lunga l’ostacolo del venti per cento; alle amministrative è andata pure meglio per cui tutti i mugugni e le trame sotterranee dei suoi amici-nemici hanno dovuto alzare bandiera bianca. E’ prova provata, dunque, che uniti si vince, separati non si va da nessuna parte.
“A Giorgia ripeto: stiamo arrivando”, spiega Elly Schlein sorridendo. Già, è tutto rose e fiori il futuro della minoranza? Difficile dirlo, ecco perché il troppo entusiasmo potrebbe essere deleterio.
Siamo certi (anzi è certa Elly) che Giuseppe Conte se ne starà zitto e buono, accettando di fare il secondo o meglio la ruota di scorta del Pd? Questo atteggiamento potrebbe costargli caro nel movimento di cui lui è presidente.
Se, infatti, il declino dei 5Stelle dovesse contnuare, Di Battista, Raggi e lo stesso Di Maio non rimarrebbero con le mani in mano, aiutati magari dallo stesso Beppe Grillo che recententemente è stato spietato contro il numero uno della forza da lui stesso imventata. “Ha preso più voti Berlusconi da morto che Conte da vivo”.
Qualcosa, quindi, l’avvocato del popolo la dovrà escogitare anche se per il momento non ha rivali. In politica tutto può avvenire anche nell’arco di una manciata di mesi. Il confronto fra i grillini e i dem continuerà, dunque, sotto gli occhi di un altro alleato che vorrà far valere il suo salto di qualità.
Fratojanni e Bonelli, con il loro sei per cento (ed oltre) hanno dimostrato di avere gran fiuto nello scegliere i candidati: naturalmente si parla di Ilaria Salis che potrebbe un giorno diventare un boomerang. Gioie e dolori per la pasionaria uscita di galera proprio per la volontà del duo di sinistra.
Dall’altro lato, ecco la destra, cioè la maggioranza che guida il Paese con un “capo” che non accetta sconti. Però, comunque la si voglia girare, queste ultime elezioni per Giorgia sono stato un mezzo disastro. Lo si può considerare un campanello d’allarme? Chi può dirlo oggi?
Per la stabilità del governo non ci sono dubbi: secondo gli ultimi sondaggi il 29 per cento degli italiani è ancora dalla sua parte. Nonostante questa situazione, Giorgia appare meno tranquilla. Dopo l’amara sconfitta, le sue parole hanno dimostrato che non è serena come lo era dopo le europee. Si è lasciata prendere dallo sconforto? La risposta è no, conoscendo il suo carattere e la sua caparbietà.
Allora, non è comprensibile lo sfogo racchiuso in un post letto in tv dopo i ballotaggi. Se non vuoi farti travolgere dagli avvenimenti devi tenere la barra dritta. Soltanto così si potrà arrivare in un porto sicuro, e cioè alla fine della legislaura. Ecco la ragione per la quale certi stati d’animo debbono essere riposti in un cassetto. Ottimismo e pessimismo sono entrambi pericolosi.
Elly e Giorgia, donne assai intelligenti, arrivate entrambe al top della politica, debbono continuare a remare anche se le acque improvvisamente si agitano fino a diventare una tempesta.