Il governo di Giorgia Meloni è pronto ad andare avanti con l’operazione Albania e starebbe preparando un nuovo trasferimento di migranti. Su Repubblica si parla di almeno 60/70 persone. A spingere per un nuovo trasferimento sarebbero le condizioni meteorologiche favorevoli previste per lunedì il 4 novembre dopo diversi giorni di mare mosso. L’avvio delle operazioni della nave Militare Libra erano già state avviate mercoledì scorso, quando si voleva far salpare la nave. La decisione era stata poi bloccata e rinviata a causa del mare “sfavorevole”.
Il governo vuole in questo modo testare il nuovo decreto sui paesi sicuri ignorando la procedura pendente di fronte alla Corte Ue, a cui il tribunale di Bologna ha chiesto di verificare la compatibilità del testo con le norme dell’Unione.
Il costo dei 300 appartenenti alle forze di polizia italiane impiegati in Albania
La notizia del nuovo trasferimento in Albania arriva dopo che il Viminale rende pubblici i costi per vitto, alloggio e servizi per i 300 appartenenti alle forze di polizia italiane impiegati nei centri migranti di Shengjin e Gjider. Una spesa che si aggira intorno ai 9 milioni di euro all’anno e che comprende la locazione di strutture alberghiere a quattro stelle con alloggio in camere singole, ristorazione e connessi servizi.
Fonti del Viminale spiegano che “l’importo di 9 milioni di euro rappresenta la spesa massima stimata nel caso in cui fosse utilizzata l’intera aliquota di personale di vigilanza prevista” e che “La scelta delle strutture è stata effettuata tenuto conto degli standard indicati dagli accordi sindacali”. In ogni caso, si tratta di una spesa minima rispetto ai costi dell’intera operazione Albania.
Il costo giornaliero per ogni singolo agente è di 80 euro. In totale la spesa complessiva è di 8.897.200 euro. L’appalto che gestisce il soggiorno degli operatori di polizia è stato vinto dalla società Rafaelo Rosort. Prima che venisse affidato l’appalto, il Viminale ha svolto una serie di verifiche per escludere che le strutture fossero legate ad ambienti della criminalità.
La scelta ha innescato la polemica del segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio. “La società contraente metterà a disposizione degli operatori due alberghi con spiaggia privata, centro benessere, piscine e ristorante. Tutto questo mentre il ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, continua a tenere gli appartenenti alla Polizia penitenziaria impiegati nella gestione del penitenziario a Gjadër in strutture prefabbricate, in camera multipla, senza gli arredi più elementari”.