Tutti contro tutti. L’effetto delle Regionali d’autunno – in Liguria, Emilia Romagna, Umbria – sta ribaltando i pronostici più frettolosi. C’è maretta dappertutto, a destra come a sinistra. Sbarella, nel suo piccolo, anche il centro. Tizio parla a Caio perché Sempronio intenda. Memorabile l’affondo dello sceriffo De Luca: ”Mi ricandido. Vado avanti a prescindere. Chi ci sta ci sta. Chi non ci sta non ci sta”. Lapalissiano. Messaggio per Elly, da sempre contraria al terzo mandato regionale.
“Don Vincenzo” – altro soprannome – tira dritto, fiero l’occhio e svelto il passo. E la segretaria dem non nasconde il suo disappunto (eufemismo). Il presidente della Campania (dal 2015) gonfia il petto come la sacca di una cornamusa quando gli ricordano che l’ultimo libro della Schlein “non si trova tra i primi 100”. E giù battute da caserma.
Il clima è questo. Pure sull’altra sponda le tensioni non mancano. Domenica a Pontida al raduno della Lega – la “Santa alleanza sovranista”, sul palco il premier ungherese Orban – i giovani leghisti hanno intonato cori contro l’alleato Tajani, colpevole di aver aperto allo “ius Schopenhauer”. Si fa largo (dicono) l’incubo per Elly Schlein che sognava il triplete nelle tre regioni al voto, dare con l’en plein una bella spallata al governo Meloni ed iniziare la cavalcata verso Palazzo Chigi. Invece gli ultimi sondaggi suggeriscono alla segretaria dem di rivedere i suoi piani.
Liguria al voto il 27-28 ottobre
Si è visto e sentito di tutto sotto la Lanterna di Genova; il faro simbolo della città ne ha viste tante nel corso della sua vita millenaria ma mai aveva assistito alla macabra gaffe dell’ex M5S Nicola Morra, genovese cresciuto a Cosenza, che se l’è presa con il candidato Bucci in quanto “malato oncologico come Santelli: chi lo vota deve esserne consapevole, potrebbe non terminare il mandato”. Da dimenticare anche l’alterco Bucci-Orlando, una patetica rissa verbale. Ha scritto La Stampa di Torino: ”Per poco non volano le mani”. Ha spiegato Andrea Orlando, 55 anni: ”Purtroppo le tensioni nazionali hanno avuto riverberi anche sul territorio”. Ergo, la rottura del cosiddetto “campo largo” ha riaperto la partita.
Umbria ed Emilia Romagna alle urne il 17-18 novembre
In Umbria il Centrodestra riparte dalla presidente uscente, la leghista Donatella Tesei. Il Pd cerca il ribaltone. Ma nel frattempo il movimento del sindaco di Terni Stefano Baldecchi ha siglato una intesa con il Centrodestra portando in dote alla Tesei un bel pacchetto di voti. Non ci sarà la lista IV almeno nella lista civica di Stefania Proietti. La coalizione della 49enne cattolica va dal Pd al M5S. In Emilia Romagna i sondaggi sorridono alla sinistra con Michele De Pascale che parte avanti sulla candidata del Centrodestra Elena Ugolini. Però anche in Emilia Romagna, Conte e Renzi possono regalare una sorpresa al fotofinish. Spaventa l’astensionismo.