“Dico che l’arbitro non può fermare un giocatore perché gli sta antipatico. E dico che c’è un uso illiberale delle istituzioni: Lollobrigida ferma un treno perché è in ritardo; un parlamentare spara, perché è Capodanno; la premier fa meno conferenze stampa di Putin; sua sorella esige una norma ad hoc contro un senatore, reo di averla criticata”. Lo dice il leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervistato da La Stampa dopo lo scontro in aula col presidente del Senato Ignazio La Russa.
Le parole di Renzi
Renzi spiega di non essere contro al principio che un senatore non possa prendere soldi da Stati stranieri: “A me va bene votare una norma che dica questo. Come votare una norma che dica che un parlamentare non può fare altri lavori. Ma qui è diverso: di notte si è presentato un subemendamento che ha come obiettivo colpire personalmente me perché ho osato criticare le sorelle della Garbatella”.
Secondo il leader di Italia Viva la premier “tira a campare, non governa. Ma è lì grazie alle divisioni della sinistra”. Nell’azione di Giorgia Meloni “vedo un day by day, tipico di un’influencer, ma anche per le influencer arriva il Pandoro prima o poi”.
Guardando alle forze di opposizione, l’ex premier sottolinea: “Dentro il M5s c’è un’anima che desidera costruire seriamente il centrosinistra, ma anche un’anima che non vuole. È iniziato il secondo tempo della partita e ora Conte dovrà scegliere”. Renzi invita alla battaglia comune contro l’Autonomia, nonostante parallelamente restino le divisioni sul Jobs Act: “Il quesito aiuta a raggiungere il quorum. E aiuta noi del centro a costruire una identità riformista. Viva il Referendum, anche sul Jobs act”.
Poi il leader di Italia Viva parla del centro: “Un partito di centro serve. E sarà decisivo. Senza un centro cattolico, liberale, riformista accanto al Pd di Schlein, le elezioni non si vincono. Ho l’ambizione di costruirlo, non di guidarlo. E non voglio regalare il voto dei garantisti, degli imprenditori, dei cattolici a questa destra illiberale”.