L’intervista di cui forse non c’era proprio bisogno. Camelia Mihailescu ha 50 anni, è rumena ed è originaria di Bucarest. La donna è la moglie di Roberto Vannacci e, in un’intervista rilasciata ad Hoara Borselli de Il Giornale, ha tracciato un profilo del generale. Quello che emerge è un uomo che vive in una casa in cui comandano le donne.
Ma davvero avevamo bisogno di questa intervista?
Ma davvero ne avevamo bisogno? Il generale ha già dimostrato di sapersi difendere da solo. E se forse non starà simpatico a molti, una ragione ci sarà. E se fosse che non piace quello che dice? Ovviamente c’è anche una fetta larghissima della popolazione che condivide le sue parole. Ma il punto è un altro: perché devono scorrere fiumi di inchiostro con lo scopo di far stare simpatica per forza una persona che a una larga parte dell’opinione pubblica simpatica non sta?
Cosa ha detto la moglie del generale Vannacci
Il generale, secondo la moglie, viene descritto come un uomo assolutamente aperto: “Lo dicono le persone che non lo conoscono e che non hanno letto il suo libro, e magari fanno finta di averlo letto. Non ha nessun problema con nessuna persona, con nessun colore di pelle, con nessun orientamento politico, con nessuna tradizione”. L’europarlamentare della Lega viene poi raccontato come “un padre eccezionale. Lui fa i compiti di matematica con le bambine, gioca, fa persino shopping con loro, anche se odia lo shopping”.
Il primo incontro
Camelia racconta del loro primo incontro: “Ci siamo conosciuti 23 anni fa all’Accademia militare di Bucarest. Io lavoravo lì. La Romania stava entrando nella Nato. Lui è venuto ed è stato due anni in Romania. Un giorno si era scordato di riconsegnare dei documenti riservati che gli avevo fatto visionare. Io mi sono infuriata e ho minacciato di fare rapporto. Allora lui si è scusato e mi ha invitato a vedere una partita di tennis. Dopo il tennis, la pizza… e poi è nato l’amore”.
Nella casa di Vannacci, e questa è la parte più interessante dell’intervista, comandano le donne: “La nostra è una famiglia matriarcale: siamo tre donne più la babysitter, quattro. Chi vuole che comandi?”
La Mihailescu ha due lauree, una in giurisprudenza e una in psicologia. La donna però non lavora e racconta di aver “rinunciato alla mia carriera e al mio lavoro per stare con le bambine”. A proposito del femminismo, spiega: “Io dico: se mandi una donna a lavorare in miniera, o in cima a una gru, non fai una bella cosa. Ognuno di noi ha un ruolo nella società. Donne e uomini non sono la stessa cosa. Gli uomini, per esempio, fanno bene i lavori di fatica. Le donne no. Gli uomini però non sono bravi nei lavori di casa”. Ma il generale avrà pure qualche punto debole? Si, è disordinato, sempre secondo quello che racconta la moglie. Almeno quello…