Roma, la più bella città del mondo potrà diventare (accontentiamoci) fra le dieci città più pulite dell’Universo?
Dimentichiamo la medaglia d’oro e sognamo un futuro diverso. Un sogno, una chimera? Per chi ha il numero 8 davanti agli anni, questo traguardo sarà più difficile non perché non sia possibile raggiungerlo, ma per l’incuria dei nostri amministrastori che a tutto pensano tranne che a rendere decoroso il posto in cui abitano.
Purtroppo, questo è un ritornello vecchio che si perde nella notte dei tempi. Però, com’è adesso Roma non lo è mai stata. L’incuria è dovunque, sia al centro che in periferia. Cassonetti pieni, buste dell’immodizia sparse in strada, cattivo odore a destra e sinistra senza distinzioni di sorta.
Roberto Gualtieri, il sindaco di adesso, aveva promesso rose e fiori prima di essere eletto. Parole di circostanza? Non c’è dubbio se la realtà è quella che i romani vivono oggi. E’ una “grande pubblicità” nei confronti delle decine di migliaia di turisti che desiderano venire all’ombra del Colosseo da tutte le parti del mondo.
Giornali e tv scrivono e ricordano ogni giorno il solito refrain. Ma da questo orecchio il Campidoglio non ci sente. Non ha vergogna di presentarsi così agli italiani, ma soprattutto agli stranieri. I quali, tornando a casa, raconteranno la verità. “Che magnifica città è Roma, però e sporca. Nessuno ci crede finché non tocca con mano la realtà”.
Bella figura facciano in Europa e altrove. I sindaci si susseguono, i problemi restano tali e quali. Oggi è Gualtieri, ieri era Virginia Raggi su cui molti avevano scommesso. “Una donna, vedrai i successi che mieterà”. Ahinmè, non è stato così, tanto è vero che la maggior parte dei romani si augurava che il regno della Raggi finisse presto. “Verranno tempi migliori”, sostenevano in tanti.
Se qualcuno che vive lontano dalla Capitale volesse rendersi conto di come stanno le cose, ognuno degli abitanti, dai Parioli a Montesacro, da San Giovanni a Trastevere potrà dimostrare allo “straniero” qual è la triste realtà dell’Urbe. I camion della Nettezza Urbana non hanno orari, girano quando si ha tempo ed il tempo non può essere quello del grande traffico del mattino.
Se poi parliamo dei mezzi pubblici, la situazione si fa imbarazzante. Orari sballati, ritardi continui, folla negli autobus e sui tram per non parlare della metropolitana. E, infine, borseggi in specie su quei convogli che trasportano i turisti a San Pietro come a Piazza Navona.
La pazienza ha un limite ed anche i romani la stanno perdendo. Ricordate Cicerone? “Fino a quando Catilina abuserai della nostra pazienza?”. Ecco, è proprio questo l’interrogativo che si ripete ogni anno, ogni mese, ogni giorno. Un’unica cosa risponde il vertice del Comune: “Aspettiamo l’inceneritore, promesso da tempo e mai arrivato”.
Si continua così nel peggiore dei modi, finché in qualche quartiere i cassonetti vengono dati alle fiamme perché non se ne può più dell’immondizia. C’è chi pensa ad una “class action” nei confronti del Campidoglio, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare poco distante da Roma che è però bagnata dal Tevere, pur esso biondo.
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