
Nuovo affondo di Matteo Salvini contro l’Unione Europea, dopo il recente scontro a distanza con il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il leader della Lega e vicepremier ha ribadito la sua critica alle politiche di Bruxelles, puntando il dito contro la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente francese Emmanuel Macron. “Quella di von der Leyen e Macron non è la nostra Europa. La Lega ha le idee chiare: l’Italia deve essere il ponte tra Ue e Stati Uniti perché il vero nemico per le aziende italiane oggi non è Trump ma le folli imposizioni di Bruxelles”, ha scritto Salvini su Facebook.
Nel post, ha anche allegato un video di un suo recente intervento, nel quale aveva definito von der Leyen “una tedesca che fa gli interessi dei tedeschi”. Ha poi rincarato la dose: “La burocrazia di Bruxelles è sicuramente dannosa, sia per noi che per chiunque altro. Se l’Europa è rappresentata dalla von der Leyen e da Macron è morta, è finita”.
Il botta e risposta con Tajani
Le dichiarazioni di Salvini hanno immediatamente suscitato la replica di Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia ha difeso l’Unione Europea, sottolineando l’importanza di lavorare per migliorarla, piuttosto che distruggerla. “Abbiamo le idee chiare e un collegamento forte con l’Italia che produce e che lavora. Stiamo lavorando per far sì che l’Europa possa essere sempre più la casa di tutti. Noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze”, ha dichiarato Tajani a margine di un evento di Forza Italia a Firenze sulla competitività europea.
La posizione della Lega sul riarmo
A stretto giro, la Lega ha risposto con una nota ufficiale, rilanciando la propria posizione sul tema della difesa europea. Il Carroccio si è detto pronto a proporre agli alleati un’iniziativa per invitare Ursula von der Leyen a rivedere il piano da 800 miliardi di euro per la difesa. “I cittadini europei meritano investimenti per lavoro, sanità e sicurezza interna. Non servono né maxi-investimenti per comprare munizioni, né un piano per il riarmo nato già morto”, ha dichiarato il partito. La Lega ha poi sottolineato l’importanza di un ampio e approfondito dibattito in Parlamento, criticando quella che considera la volontà della presidente della Commissione di evitarlo.