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Scontro sui prezzi dei carburanti, il Governo: "Non sono aumentati". Il Pd replica: "Vivete in una bolla" (foto ANSA) - Blitz quotidianbo
Scontro tra Governo e opposizioni sui costi della benzina e del diesel. Secondo il Governo, i prezzi dei carburanti in Italia sono attualmente sotto controllo e addirittura inferiori rispetto al 2023. Il sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ha dichiarato in Senato che, al 14 febbraio 2025, la benzina ha un prezzo medio di 1,83 euro al litro, mentre il gasolio si attesta su 1,73 euro al litro. Un risultato ottenuto grazie alle misure adottate dall’esecutivo, in collaborazione con gli enti competenti, per contenere i rincari.
Tra le strategie adottate, c’è il meccanismo dell’accisa mobile, che permette di ridurre temporaneamente la tassazione sui carburanti se i prezzi superano determinate soglie. Tuttavia, al momento, questa misura non è stata ancora attivata, segno che – secondo il Governo – i prezzi alla pompa restano sotto livelli accettabili.
L’ipotesi di riduzione delle accise e i vincoli europei
Un altro punto centrale del dibattito riguarda la possibilità di ridurre strutturalmente le accise sui carburanti, un tema che il Partito Democratico ha sollevato in Senato. Tuttavia, Bitonci ha spiegato che un intervento del genere non sarebbe compatibile con le normative europee, che impongono un’aliquota nazionale unica per prodotto e per uso.
Inoltre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottolineato che il prezzo finale dei carburanti è determinato non solo dalle accise, ma anche dall’IVA e dal costo industriale, che dipende dal mercato. Una riduzione dell’accisa, quindi, non garantirebbe necessariamente un abbassamento equivalente del prezzo alla pompa, così come un aumento delle tasse non provoca sempre un rincaro immediato del carburante.
Il Governo ha ribadito che qualsiasi riduzione delle accise dovrà essere valutata con attenzione, per evitare squilibri nel bilancio dello Stato o l’apertura di procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. L’obiettivo principale resta quello di proteggere consumatori e imprese, soprattutto in vista dell’aumento della mobilità previsto per la primavera e l’estate.
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Le critiche dell’opposizione
Nonostante le rassicurazioni governative, l’opposizione non è soddisfatta. Il senatore Andrea Martella (PD) ha criticato duramente l’esecutivo, accusandolo di non aver fornito risposte concrete sull’aumento dei carburanti. Martella ha ricordato che i prezzi del carburante sono influenzati da fattori globali, come le tensioni internazionali (guerre in Ucraina e Medio Oriente) e la crisi nel Canale di Suez, ma ha anche sottolineato che le scelte del governo hanno contribuito ad aggravare la situazione.
“Anche oggi il governo nell’Aula del Senato non ci ha dato risposte sull’aumento continuo del prezzo dei carburanti – ha detto Martella -, un tema che pesa direttamente sulla vita quotidiana di famiglie e imprese. La bolla di irrealtà costruita dall’Esecutivo non regge più. Il governo esca dalla bolla e intervenga subito contro il caro vita”.
Secondo il senatore Dem, l’attuale esecutivo ha disatteso le promesse fatte in passato. Ha ricordato come, in opposizione, Giorgia Meloni chiedesse l’abolizione delle accise, mentre ora, al Governo, ha invece introdotto un riallineamento fiscale che ha portato a un aumento delle accise sul gasolio. Inoltre, la scelta di imporre ai distributori di carburante l’obbligo di esporre il prezzo medio regionale viene definita una misura inutile, che non incide realmente sui costi per i cittadini.
Un problema più ampio
Martella ha poi allargato il discorso a un problema più generale: l’aumento del costo della vita. Secondo il senatore PD, il governo si sta limitando a interventi frammentari, senza affrontare le cause strutturali della crisi economica. I rincari non riguardano solo i carburanti, ma anche i servizi essenziali, come le tariffe dell’acqua, le bollette elettriche e del gas, i pedaggi autostradali e l’RC auto. Senza contare l’emergenza affitti nelle grandi città, che sta mettendo in difficoltà sempre più famiglie e giovani.
“Agli aumenti del prezzo dei carburanti – ha incalzato l’esponente Dem – si aggiungono gli incrementi dei prezzi dei servizi essenziali, delle tariffe dell’acqua, delle bollette elettriche, del gas, dei pedaggi autostradali, delle Rc auto, del caro affitti che nelle città ha raggiunto limiti emergenziali. Per quanto ancora potrà il governo ignorare gli incrementi dei beni di beni di prima necessità, del cibo, delle spese scolastiche? Emana un decreto dietro l’altro senza incidere sui fondamentali dell’economia, mentre il potere di acquisto di stipendi e pensioni è falcidiato dal caro prezzi”.