Scontro sulle misure della legge di Bilancio. Duello in particolare tra governo e opposizioni sul “sacrificio” da 3,5 miliardi per le banche. Scintille sulla Manovra approvata martedi sera 15 ottobre con l’invio a Bruxelles del “Documento programmatico di Bilancio”. Scintille anche su altre misure come i tagli ai Ministeri (2,3 miliardi), il pacchetto Sanità (3,5 miliardi provenienti da Istituti di credito e assicurazioni); anche le sigle dei medici sono pronte all’agitazione.
Giorgia Meloni esulta (“Conti in ordine senza aumentare le tasse”) ed incassa l’inattesa approvazione dell’economista ed ex senatore Pd, Carlo Cottarelli (“Manovra attenta ai conti, riduce il deficit, protegge i redditi bassi”). Ma Cottarelli dice anche che c’è poco per la classe media: “Quasi ignorate istruzione, formazione e ricerca”. Tira aria di proteste dure.
Pd, M5S, AVS sono in fibrillazione. Elly Schlein bolla la Manovra come il “gioco delle tre carte” (sui sacrifici chiesti alle banche) e definisce gli aiuti alla Sanità soltanto “la solita propaganda”. Duro anche Giuseppe Conte, leader Cinquestelle: ”La tassa sulle banche non esiste, è un imbroglio. Il governo sta chiedendo un prestito alle banche che noi contribuenti restituiremo nel 2027, peraltro quando questo governo non sarà più in carica. La versa tassa sugli extraprofitti ce l’abbiamo noi, la porteremo in Aula alla Camera e speriamo che questa maggioranza ce la faccia discutere e votare”.
Stessa posizione per AVS che sul lavoro; in particolare contesta gli incentivi per assumere giovani donne. Critico anche Calenda sempre sui miliardi provenienti dagli Istituti di credito: ”Per le banche quei 3,5 miliardi, che di fatto non coprono nemmeno l’inflazione, sono una beata cavolata che recupereranno sui correntisti”. Durissimo Renzi: ”Manovra devastante, hanno messo la retromarcia. Ora resistenza civile”.
Il pacchetto Sanità è il più divisivo, centro di turbolenze infuocate. Opposizioni e camici bianchi sono scettici (eufemismo). Vogliono vederci chiaro. Passi, dicono,30 mila assunti (medici, infermieri) in tre anni,ma con quali risorse? Ballano i numeri: nel 2025 gli incrementi per la Sanità si fermeranno a circa 900 milioni aggiuntivi (lo 0,04% del Pil), si arriverà a 3,1 miliardi nel 2026 (0,148%) e a 172 milioni nel 2027 (0,008%). Sotto il fuoco incrociato dei contestatori, il Mef (Ministero della Economia e della Finanza) si è affrettato ad aggiustare il tiro aggiungendo un miliardo per l’anno in corso. Basterà a placare le crescenti polemiche?
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