“Nonostante gli auspici di maggiore cooperazione e solidarietà con cui lo abbiamo affrontato, l’anno che volge al termine ha visto allargarsi il novero delle crisi su scala globale. Rilevazioni recenti fanno registrare ben 56 conflitti in atto – il più alto numero dal tempo della Seconda guerra mondiale – in un contesto di generalizzato deterioramento delle condizioni di sicurezza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il corpo diplomatico accreditato in Italia.
“La guerra non è soltanto un inammissibile anacronismo fuori dalla storia: rappresenta la negazione dell’umanità. E’ la pace a dover essere promossa e difesa. La fine della Guerra Fredda – abbiamo commemorato quest’anno i 35 anni dalla caduta del muro di Berlino che plasticamente la simboleggiava – ci aveva fatto credere che l’epoca delle grandi contrapposizioni fosse conclusa. Al contrario, allo storico superamento di quella condizione – il cui ricordo non sollecita alcuna nostalgia – ha fatto seguito il ritorno di contraddizioni sopite, pagine che si consideravano archiviate. Tornare indietro, al tempo della frammentazione, delle ambizioni espansionistiche nazionali, non potrà mai significare progresso”.