Chi, pur non amando Trump, confidava però in una rapida conclusione della guerra guerreggiata, dovrà presto ricredersi. “Metterò fine alla guerra il giorno dopo il mio insediamento” resta una sparata elettorale in puro stile Trump. Nel frattempo Mosca accumula missili, intensifica i bombardamenti, cerca di ritagliarsi il vantaggio territoriale più ampio sul campo da far valere poi in una futura fase negoziale. Con la concreta speranza che al tavolo delle trattative siederà una figura diversa dall'”arrogante” Zelensky.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha intanto smentito che vi sia stata una telefonata tra Vladimir Putin e il presidente eletto americano Donald Trump.
“Non c’è stata alcuna conversazione, è pura fiction”, ha affermato Peskov, citato dall’agenzia Tass, in merito alle indiscrezioni pubblicate dal Washington Post che aveva rivelato di una telefonata avvenuta giovedì scorso per parlare di Ucraina: il presidente eletto Usa, secondo le ricostruzioni, aveva consigliato allo zar di non intensificare la guerra e avrebbe espresso interesse per ulteriori conversazioni per discutere “una rapida risoluzione” del conflitto.
In effetti, la Russia sta invece intensificando gli attacchi missilistici. Nella notte almeno 6 morti e oltre 20 feriti in attacchi russi su Mykolaiv e Zaporizhzhia, con l’allerta antiaerea scattata in quasi tutta l’Ucraina. Le forze russe hanno attaccato l’Ucraina tra ieri sera e la notte scorsa con due missili guidati X-59/69 e 74 droni di vario tipo, inclusi i velivoli kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev.
Secondo il Centro ucraino per la lotta alla disinformazione, le truppe russe hanno immagazzinato missili negli aeroporti per preparare attacchi massicci sull’Ucraina. Peskov ha confermato che la Russia continuerà la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina “fino a che tutti gli obiettivi stabiliti saranno raggiunti”.
Secondo il servizio di intelligence estera russo (Svr) il dipartimento di Stato americano sta lavorando per rimuovere l'”arrogante” Volodymyr Zelensky.
“Secondo le informazioni ottenute dall’Svr, il Dipartimento di Stato americano continua a lavorare su scenari di sostituzione dell’attuale leadership in Ucraina, se necessario. Tra gli altri modi ‘legittimi’ di rimuovere l'”estremamente arrogante” Zelensky, Washington sta valutando la possibilità di indire elezioni presidenziali e parlamentari in Ucraina in mezzo alle continue ostilità con la Russia l’anno prossimo”.
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