Toh, chi si rivede? il terzo polo. Non è una fake news, ma un progetto che sollecita molti politici che attualmente sono in un angolo.
Il popolo che dovrebbe costituire la spina dorsale della nuova idea è quello, numeroso, che tace da mesi e anni. In che modo? Rimanendo a casa il giorno delle elezioni. O andando al mare se la temperatura è gradevole.
Insomma, gli assenteisti: coloro che non ne possono più di questi partiti che pensano solo a litigare senza un briciolo di intelligenza.
Terzo polo per svegliare gli assenteisti
Se diamo uno sguardo ai numeri, si potrebbe rispondere con un certo ottimismo all’iniziativa. Ma nel nostro Paese, le novità vengono prese con le pinze ed analizzate da cima a fondo, finchè non si riesce a smontarle.
Dunque, vediamo: nascono i “centrini” che hanno nomi di grido tra gli organizzatori: Romano Prodi, l’uomo dell’Ulivo, e Graziano Del Rio, un super cattolico, ex grande amico di Matteo Renzi.
Che cosa vogliono? Dare al Pd un volto nuovo, più moderato, meno di sinistra, sinistra. Elly Schlein li osserva: li ignora, ma di nascosto, ne studia le mosse per vedere dove vogliono andare a parare.
Il risveglio di Gentiloni e Franceschini
Di centro sono in molti ad averne voglia: anche Paolo Gentiloni che dopo essere stato presidente del consiglio e poi un uomo di grande prestigio nell’Unione Europea, ora è ai margini e naturalmente scalpita. Il coro si fa numeroso, le poltrone sono tante, vale il tentativo di occuparnealmeno una.
Così, a questo nuovo corso si iscrive pure Dario Franceschini che vuole tornare in auge dopo mesi di silenzio. Con una idea che sconvolge la piazza dei riformisti: basta parlare di “campo largo”, gli esperimenti sono finiti, risultati zero.
E allora? “viva le divisioni”, sembra urlare l’ex ministro, il quale non è un patito dell’aritmetica ma uno scaltro politico che cerca di mischiare le carte. “Divisi si vince. Ognuno con le proprie proposte. Gli accordi si faranno dopo che avremo battuto la destra”.
Oddio, che succede nel Pd? Quello che era prevedibile viste le tante correnti che lo spezzettano. Si deve inventare qualcosa di nuovo che sconvolga la maggioranza. “Marciare divisi per colpire uniti”: ecco il segreto.
Ai 5Stelle non dispiace la novità: l’ex ministro Stefano Patuanelli è di poche parole, ma si vede lontano un miglio che gongola. D’altronde è sempre stato il sogno di Giuseppe Conte: stare con l’opposizione, ma rimanere indipendenti. Non si sa mai: in futuro i pentastellati potrebbero ritornare ad essere determinanti. Quindi? Rimangono alla finestra, però non sparano contro a pallettoni.
Nasce, dunque il terzo polo, quello sognato da Carlo Calenda e Matteo Renzi che furono i primi a volerlo e poi a ucciderlo? Secondo la vecchia anima democristiana è questa la via per tornare a far crescere il Paese.
Il bipolarismo ha fatto il suo tempo, torniamo alle origini quando la maggioranza era formata da cinque partiti ed a Palazzo Chigi sedeva un uomo che non era un Dc.
Gli assenteisti diverrebbero i veri nuovi protagonisti del Paese: una folla che aspetta solo una novità, forse la stessa che fece diventare i grillini maggioranza.
I numeri danno ragione a chi insegue questo progetto se è vero, come è vero, che quasi il cinquanta per cento degli italiani diserta da tempo le urne. Un ritorno al proporzionale? Chissà? “Tutto può essere”, dicono i neo rivoluzionari.“Vogliono solo tornare al Medio Evo”, replicano oggi quanti stanno al potere.
Già: i Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e i suoi fedelissimi che godono oggi di una popolarità che non scema hanno una contromossa per respingere questo attacco?
Si: seguendo un vecchio adagio latino che quasi sempre è vincente: “quieta non movere et mota quietare”. In parole semplici: “non agitare ciò che è calmo, ma calma piuttosto quel che è agitato”. Quella vecchia volpe di Giorgia Meloni (vecchia si fa per dire) è romana al cento per cento e dai suoi avi ha imparato molto.