Donald Trump continua ad delineare la sua visione del mondo che vede gli Stati Uniti da un lato aggressivi dal punto di vista economico e militare e dall’altro isolazionisti per quanto riguarda la cooperazione.
E così, dopo l’annuncio dei dazi nei confronti di mezzo mondo, aver espresso il suo progetto che prevede che i palestinesi lascino Gaza, le minacce all’Iran (“Ho lasciato ordine di annientare Iran se mi uccide”), la chiusura nel giorni scorsi dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (United States Agency for International Development, Usaid), il tycoon ha ora firmato nello Studio ovale della Casa Bianca un ordine esecutivo per ritirare gli Usa dal consiglio Onu per i diritti umani bloccando nel contempo anche i fondi all’Unrwa, la principale agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi.
Gli Stati Uniti non sono però tra i paesi che fanno parte del Consiglio per i diritti umani essendo solo un paese “osservatore”. Tecnicamente, come ha spiegato un portavoce dell’Unhcr, non possono quindi ritirarsi dal Consiglio perché già non ne fanno parte.
Trump ha anche disposto una revisione ampia dei finanziamenti statunitensi per l’Onu e ordinato l’esame del coinvolgimento Usa nell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura: si tratta dell’Unesco, agenzia a noi italiani nota dato che tutela larga parte del nostro patrimonio storico e culturale.
Carcerati e donne transgender
Tra le altre misure annunciate dal tycoon nello Studio Ovale, c’è quella di voler mandare i cittadini americani condannati per i crimini peggiori in Salvador o altri Paesi.
Secondo i media Usa, il presidente sarebbe pronto a firmare anche un altro ordine esecutivo annunciato largamente in campagna elettorale: quello che vieterà alle ragazze e alle donne transgender di partecipare a eventi sportivi femminili nelle scuole e nei college.