
Trump sui dazi non cambia strategia. L’ultima trovata del Tycoon: la Gold Card che concede la residenza negli USA pagando 5 milioni (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Calma. Non è il caso di fasciarsi le testa prima di essersela rotta. Certo, la scure di Trump sui dazi legittima le reazioni più inquietanti. E suonano appropriati, se non inevitabili, ancorché doverosi, titoli di queste ore: “Borse, catastrofe Trump”, “È come l’11 settembre “, “Guerra dei dazi, la grande paura”, “il venerdì nero dei dazi”, “la scure del tycoon affonda l’Italia”, “il capitalismo ha perduto la testa”, “disordine globale”, “ bufera sui mercati”, “il vero scontro è Trump-Dragone”, “il trumpismo italiano è in mutande, borse in caduta e Pil al ribasso”, “il protezionismo di Trump ci riporta in tempi in cui la pace non c’era”, “Donald il bancarottiere”.
Stessa musica all’estero. Alcuni esempi: in Spagna il quotidiano El Pais parla di “El Crack de Trump”, in Francia Les Echos, il principale giornale economico finanziario del Paese, ha parlato di tsunami. Stesse preoccupazioni, pur con sfumature diverse, altri fogli francesi come Le Monde, La Trubune, Le Figaro; l’inglese The Guardian definisce “brutale” ciò che il mondo sta avvenendo e l’argentino Clarin dice che l’effetto Trump ha avuto un impatto “muy fuerte” in tutto il Paese. E’ il caso di ricordare che Wall Street ha bruciato in due giorni la bellezza di 5.200 miliardi e che la Borsa di Milano ha chiuso sabato con un desolante -6,53%. E allora?
Prudenza con le profezie
Lo ha fatto intuire il ministro della Economia, il pragmatico Giorgetti, parlando sabato al Forum di Cernobbio (“sangue freddo e niente panico”). Lo ripete da giorni la premier Meloni. Probabile che gli inviti alla cautela verbale sia suggerita dalle precedenti esperienze, al tempo delle Cassandre, che abbondavano in disinvolte profezie. Tipo: “ vincerà Kamala Harris”, “Il petrolio sparirà“, “Con la Brexit in due giorni finiranno rifornimenti e medicinali”. E poi: ”Con le sanzioni europee la Russia fallirà in un mese“. Oppure: ”Putin arriverà a Kiev in tre settimane”. I profeti hanno toppato. Per questo sta facendosi largo il partito dei prudenti. Benché il quadro sia allarmante, vedi la vendetta cinese (tariffe al 34%). Ma i falchi, che vorrebbero una risposta più dura sui dazi, non mollano. Vedremo quel che succederà martedì a Parigi con le categorie produttive. Ma Trump tira dritto e non fa una piega. Una ne fa e cento ne pensa.

L’ultima trovata del Tycoon
Trump va dritto per la sua strada e non finisce di sorprendere. In queste ore ha annunciato la “Gold Card”, cioè la carta che dà la cittadinanza Usa ai milionari; una carta riservata a chi ha 5 milioni di dollari per diventare cittadino americano senza dover fare la trafila della Green Card.Un progetto annunciato a febbraio dallo studio Ovale della Casa Bianca, e Donald ha mantenuto la promessa. Il presidente ha presentato la Good card a bordo dell’Air Force One, in viaggio verso la sua residenza di Mar- A- Lago in Florida.Ha aggiunto: ”Le persone benestanti entreranno nel nostro Paese, acquistando questa carta”. Ora quel progetto che sembrava una boutade è invece diventato realtà. Il design della nuova carta non poteva essere che d’oro, con inciso il ritratto del volto di Donald Trump e la firma ufficiale del presidente subito sotto la dicitura “The Trump Card”. Il Tycoon conta di venderne sì sì, sì, alcuni milioni nelle prossime settimane. Tra gli acquirenti non ha escluso che possano esserci anche oligarchi russi “che sono persone molto simpatiche”.