
Ucraina, Mosca alza la pressione militare, sfondate le linee, Putin all’assalto finale, decisivi negoziati a Riad - Blitzquotidiano.it (nella foto Ansa: Trump e Putin)
Ucraina al bivio, tra paura e speranza. Mosca ha alzato la pressione militare e ha sfondato le linee ucraine nel Kursk e nel Donetsk i bombardamenti russi colpiscono sempre più duramente case e negozi, tanto che non è azzardato parlare di assalto finale di Putin. Tanto più che l’Ucraina ora è senza l’intelligence Usa che garantiva la difesa americana e nella notte tra sabato e domenica una pioggia di missili russi, non più intercettabili in tempo, si è abbattuta sulle regioni del Dombass ,del Donetsk e sull’esercito di Kiev. Ci sono morti e feriti e Zelensky ha ribadito che “lo zar non vuole certo la pace”.
LUNEDÌ A RIAD TRATTATIVE CON GLI AMERICANI

La diplomazia è al lavoro “per una pace giusta”. Lunedì 10 marzo i rappresentanti diplomatici e militari prepareranno i colloqui in Arabia Saudita che si terranno ufficialmente martedì 11 marzo. Zelensky ha annunciato il summit mostrando tutta l’intenzione di portare avanti quel tavolo negoziale tanto complicato quanto vitale per il futuro dell’Ucraina. Già pronto il team ucraino che discuterà con il team americano: ne fanno parte il capo dell’ufficio presidenziale ( Andriy Yemak), il ministro degli Esteri Andriy Sybiha e il ministro della difesa Rustem Umerov. Il leader ucraino ha già messo le mani avanti:” Siamo pienamente impegnati in un dialogo costruttivo e speriamo di discutere e concordare le decisioni e i passi necessari”. Poi Zelenski ha risposto alle accuse, nemmeno troppo velate, piovute dalla Casa Bianca secondo cui l’Ucraina non sarebbe davvero pronta per arrivare alla pace e addirittura vorrebbe proseguire il conflitto. Secca la replica di Zelensky:” No, l’Ucraina ha cercato la pace sin dal primo secondo di questa guerra. Ci sono proposte realistiche sul tavolo. La chiave e’ agire rapidamente ed efficacemente “.
NUOVI RAPPORTI KIEV-BRUXELLES
Zelensky contemporaneamente procede anche a rafforzare i rapporti Ucraina ed Europa, specie nel caso in cui le minacce di Trump arrivassero davvero a concretizzarsi. Dopo il vertice di Londra in cui i leader del Vecchio Continente – con le solite eccezioni di Ungheria e Slovacchia da sempre vicine a Putin – hanno tenuto un incontro a Kiev “altamente produttivo” tra i team di Ucraina e Regno Unito. Ha detto Zelensky:” Abbiamo discusso i nostri passi congiunti che potrebbero avvicinarci alla pace e accelerare gli sforzi diplomatici. Sono grato per il supporto. L’Ucraina è determinata a fare tutto il possibile per porre fina questa guerra con una pace giusta e duratura il prima possibile”. La posizione di Zelensky (bastonato nello Studio Ovale) è premiata dalla fiducia dei cittadini. Secondo l’ultimo sondaggio interno a Kiev, il presidente è cresciuto di 10 punti percentuali raggiungendo quota 67%.
TRUMP VUOLE FORZARE LA MANO
Gli Usa hanno bloccato la fornitura di intelligence all’Ucraina. Nel contempo sono avanzati i dubbi degli alleati che pensano di limitare la collaborazione con gli americani. Un cambio di interessi tra il mondo europeo e gli Stati Uniti che fa riflettere. Da mesi il Tycoon dice di voler chiudere il conflitto. Probabilmente sperava e spera in una maggiore collaborazione ucraina ma non l’ha ottenuta e dunque sta forzando la mano. Ergo l’appuntamento di Riad è cruciale se non decisivo per una pace giusta e duratura.