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Ucraina nel tritacarne di Trump e Putin, poi toccherà all’Europa - Blitzquotidiano.it (foto Ansa)
Ucraina, l’ultima ora è venuta;
illustre martire, tu sei perduta…
Il morbo infuria, il pan ti manca,
sul ponte sventola bandiera bianca!
I versi dedicati alla fine della Repubblica di Venezia nel 1849 si adattano a perfezione alla prospettiva che attende l’Ucraina dopo anni di guerra quasi civile contro gli invasori russi.
La trattativa di pace fra Trump e Putin non promette nulla di buono: finirà con l’Ucraina divisa in due, secondo lo spartiacque linguistico frutto della storia millenaria e delle deportazioni di Stalin.
E con Putin che tira un sospiro di sollievo. L’economia russa va malissimo, da ministero e enti sale l’allarme; l’esercito è a pezzi tanto che sono stati messi in linea mercenari coreani.
Ucraina, negoziati messinscena
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Trump e il suo vice Vance fanno la faccia feroce ma è tutta una messinscena. Il gioco lo conduce Putin che tiene il neo presidente americano al guinzaglio.
Putin sa come ci si muove. La lunga carriera nel KGB gli ha insegnato qualcosa della lunga tradizione spionistica russa risalente ai tempi degli zar.
Già nel suo primo mandato presidenziale Trump aveva danzato secondo la musica di Putin: il disastro dell’Afghanistan e la guerra commerciale alla Cina sono due monumenti. E probabilmente anche Biden seguiva lo spartito russo, dietro ricatto per le scemenze del figlio Hunter: solo che il Partito Democratico ha storici legami anche di soldi con i cinesi e più di tanto, a parte il culmine della catastrofe afghana, non ha potuto fare.
Nel cervello di Putin
Nel cervello russo di Putin si perpetuano le visioni geopolitiche antiche e recenti, dagli zar a Stalin. Quelle erano terre inospitali e di passaggio e conquista, da dove partirono nei millenni passati le grandi migrazioni che hanno fatto l’Europa.
Il denaro affluì come conseguenza all’insicurezza delle vie commerciali del Mediterraneo orientale dopo l’avvento dell’Islam. Fu allora che le merci per il nord Europa presero la strada del mar Nero verso Kiev e Novgorod.
E fu allora che un ramo di vichinghi, noti come varieghi, si impose ai popoli indigeni con una aristocrazia guerriera del tipo dei longobardi in Italia.
La conversione al cristianesimo risale a pochi anni prima del Mille ma fu un percorso molto limitato tanto che ancora secoli dopo le masse contadine continuavano a celebrare i riti Pagani.
Mosca era la periferia orientale, terra di lupi e orsi, tanto che la contea fu assegnata al figlio ultimo di Alexander Nevskij. Ma i suoi discendenti furono più bravi degli altri, cacciarono i mongoli e diventarono i dominatori, gli zar.
Così il rapporto fra sud e nord, fra Ucraina e Russia si capovolse fino alla annessione dell’Ucraina alla Russia nel ‘700.
C’è poi una parte di Ucraina etnicamente diversa all’estremità occidentale. Terra di insediamenti gotici, territorio dell’impero austriaco per secoli, polacco dopo il 1919, annesso da Stalin nel 1939. Qui il sentimento anti sovietico fu molto forte e portò al connubio con gli invasori tedeschi nella seconda guerra mondiale, guidato dal loro eroe nazionale Stepan Bandera.
La lunga dissertazione dovrebbe servire a inquadrare il modo di pensare e agire di Putin.
Ivan, Pietro, Caterina e Stalin sono i suoi modelli. Napoleone e Hitler, quindi l’Europa occidentale le sue nemesi. Probabilmente non pensa di invadere l’Ovest. La modesta prova del suo esercito inUcraina lo sconsiglia. I russi sono gente pacifica, ne morirono milioni per difendere il sacro suolo della Patria. Ma a Berlino nel 1945 entrarono i coscritti mongoli, ancorché guidati da generali russi.
Non sono nemmeno più gli anni della Cortina di Ferro. Occupare militarmente Ungheria o Polonia sarebbe un po’ complicato.
La lezione è ancora una volta nel passato recente quando, abbandonato a Jalta il sogno di una Europa a democrazia proletaria, Bresnev si dedicò a scatenare il caos il cui risultato fu una redistribuzione di ricchezza di cui godiamo e insieme paghiamo il prezzo.
Con una differenza: che ieri gli americani temevano la rivoluzione in Italia, Francia e Gran Bretagna. Mentre oggi gli interessi di USA e Russia coincidono anche se per ragioni diverse. Nessuno dei due vuole una Europa unita e potente economicamente gli americani, militarmente i russi.
Così siamo alla quadratura del cerchio: gli interessi americani di Trump coincidono con quelli del suo burattinaio Putin. Noi siamo in mezzo in mano a degli incapaci.