Vannacci e Salis acchiappavoti alle europee? lo sperano Salvini e Bonelli ma il generale spacca la Lega

Lui si chiama Roberto Vannacci ed è un generale dell’esercito italiano; lei è Ilaria Salis, da oltre un anno rinchiusa nelle carceri di Budapest e  accusata di aver aggredito e picchiato  (con altri) un gruppo di giovani  magiari dell’ultra destra.

  • Senza dubbio, entrambi saranno i candidati più popolari non solo in Italia, ma anche in una buona parte dell’Europa.
  • Vannacci per aver dato alle stampe un libro, “Il mondo al contrario”, che ha venduto migliaia di copie.
  • Salis perché ha scioccato e fatto inorridere il pubblico presente  in aula durante il processo: trascinata con le manette ai polsi, legata alle caviglie e tirata con una catena nemmeno fosse un  pericoloso cane.

Saranno eletti? Ogni previsione è impossibile nonostante le loro generalità siano sulla bocca di tutti. 

Ancora prima del voto di giugno l’alto ufficiale e la ragazza rinchiusa nelle galere magiare stanno creando dei seri grattacapi ai partiti che hanno voluto presentarli a Bruxelles. Vannacci è un “raccomandato” da Matteo Salvini, il quale spera che con  lui le preferenze aumentino, il Carroccio raggiunga la doppia cifra e allontani così il pericolo del quattro per cento, l’ostacolo che non fa dormire sonni tranquilli ai leader di quella forza.

Dunque, vediamo. L’annuncio ufficiale di Vannacci in lista con il partito di via Bellerio ha diviso in due non solo la base, ma anche alcuni vecchi esponenti cari e fedeli a Umberto Bossi. Massimiliano Fedriga, governatore molto stimato non solo nella sua regione, il Friuli Venezia Giulia, ma anche altrove, ha detto chiaramente che lui Vannacci, non lo voterà mai.

Gian Marco Centinaio, ex ministro dell’agricoltura e oggi vice presidente del Senato, è più cauto, ma non ha  nessuna perplessità. Spiega: “In questo modo si penalizzano i vecchi dirigenti del Carroccio, quelli per intenderci vicinissimi alla Lega Nord di un tempo”. 

Non sono critiche di poco conto. Salvini ha dovuto ingoiarle e prega i suoi più stretti collaboratori di non arretrare di un passo. A Bruxelles il vice premier si gioca non solo la poltrona di via Bellerio, ma pure quel ruolo nel governo che certamente non lo vedrebbe più in primo piano.

Ilaria Salis non è da meno. Corteggiata in prima istanza da Elly Schlein (suo padre era nettamente contrario e rifiutò l’offerta) ha accettato di buon grado la proposta di Alleanza e Verdi di sinistra convinta dalle parole di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, i quali si debbono far perdonare il grave errore compiuto quano decisero di portare a Montecitorio Abiubakar Soumahoro.

Ecco, però, l’agguato della sinistra estrema. Alle europee si vota, com’è noto con il  sistema proporzionale: gli uni sono contrari agli altri, pure se sono appartenenti alla stessaopposizione. In questo modo, cioè con la candidatura di Ilaria Salis, il binomio Fratojanni Bonelli tenta di strappare qualche voto al Pd, rivolgendosi in particolar modo a quelle frange estreme della sinistra che non si accontentano nemmeno della rivoluzione voluta dalla Schlein.

E’ questo il grande problema delle elezioni di giugno. Il tutto contro tutti potrebbe giocare brutti scherzi a ciascun partito, escludendo probabilmente Forza Italia e Fratelli d’Italia. Perchè, ci si potrebbe chiedere? Per il semplice fatto che le due forze hanno leader che non si discutono: il presidente del consiglio e uno dei due vice premier che è anche ministro degli Esteri. Ecco la ragione per la quale sarà una campagna elettorale in cui tutti i colpi  saranno possibili. Lo sperano anche Matteo Renzi e Carlo Calenda che, pur separati in casa, ritengono di non fallire l’operazione Bruxelles.

 

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Bruno Tucci