Un “reddito parallelo” da 200mila euro. Questo è l’ammontare delle entrate extra di Roberto Vannacci, che si aggiungono al suo stipendio da eurodeputato. L’esponente della Lega e membro del gruppo dei Patrioti per l’Europa a Bruxelles si posiziona al terzo posto nella lista dei parlamentari europei più ricchi, stilata dall’ong Transparency International.
Vannacci segue in classifica il romeno Gheorge Piperea (gruppo Ecr), che guida con 657 mila euro di “reddito parallelo”, e il francese Laurent Castillo (Ppe), con 231 mila euro. Lo stipendio base di un eurodeputato è di 124 mila euro, a cui si aggiungono un’indennità di spesa di 59.400 euro e un’indennità di presenza del valore solitamente di 52.800 euro. Lo studio di Transparency International include anche vari esempi di conflitto d’interessi.
Molte delle entrate extra derivano da consulenze esterne, svolte per società, think tank o associazioni di categoria, generando in alcuni casi palesi conflitti di interesse. Tra gli esempi segnalati dall’ong c’è Gunther Sidl, socialista austriaco e membro della commissione per l’Ambiente, che guadagna 5 mila euro extra come membro del comitato consultivo sulla sostenibilità di una delle principali società elettriche in Europa.
Altro caso rilevante è quello del popolare Stefan Kohler, membro delle commissioni per l’Ambiente e l’Agricoltura, che percepisce 51.240 euro annui come presidente dell’associazione bavarese degli agricoltori. Sempre nel settore agricolo, Monika Hohlmeier (Ppe) guadagna circa 75 mila euro all’anno grazie al suo lavoro per la multinazionale dell’agricoltura e dell’energia BayWa. Giunta al quarto mandato a Strasburgo, è anche membro della commissione per i Bilanci. Per quanto riguarda Vannacci, le sue entrate parallele provengono principalmente dalla vendita del libro “Il mondo al contrario“, pubblicato nel 2023. Questo successo editoriale ha dato una spinta significativa alla sua carriera politica.
Secondo il report, il 74% dei deputati dell’UE possiede entrate secondarie e circa il 30% svolge un secondo lavoro vero e proprio. Complessivamente, il totale delle entrate extra tra tutti i deputati ammonta a oltre 6,3 milioni di euro. Un caso emblematico di “reddito parallelo” è stato quello del lituano Viktor Uspaskich, che lo scorso anno guidava la classifica di Transparency International con 3 milioni di euro annui, ottenuti tramite una società con interessi commerciali in Russia.
Dopo le elezioni europee di giugno, Uspaskich non è stato rieletto, ma ad agosto è stato coinvolto in un’indagine penale per pagamenti fraudolenti del valore di oltre 500 mila euro. Alle accuse ha risposto definendole “infondate” durante un’intervista con i media locali.
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